È uscito il mese scorso “Sognando contromano”, il nuovo album di Giovanni Pellino, in arte Neffa, un mix di sound anglosassone e tradizione italiana
Sogno, stella, sole. Ascoltando l’ultimo cd di Neffa “Sognando contromano” non incontreremo la parola amore. Eppure Giovanni Pellino, classe 1967, salernitano d’origine e bolognese d’adozione, l’amore lo canta eccome. Ne canta sfumature e colori, profumi ed emozioni: “Mi piace scrivere, mi fa sentire aperto, vivo. All’inizio l’idea dell’uscita del nuovo disco mi rendeva scettico. Ero dubb i o s o propr i o p e r c h é le canzoni sono nate con t r o p p o amo r e . Rima n davo l’uscita perché non volevo fermare tutto. Non volevo fermare – racconta il cantautore – quella magia che all’improvviso ti fa venire in mente una melodia, delle parole.
Quella magia che magari alle quattro del mattino ti porta a prendere il cellulare e a memorizzare dei pensieri. Quei pensieri sono diventati canzoni, quelle canzoni sono diventate “Sognando contromano”, un disco a cui tengo moltissimo. Dentro questo disco – assicura l’artista – c’è un Neffa maturo, un Neffa vero.
E vorrei tanto che la gente capisse che è importante trovare anche nelle canzoni la verità, l’autenticità. In ognuno degli 11 brani io sono stato sincero. Per ogni canzone che ho scritto – aggiunge – mi sono sentito felice”.
Se chiedete al “guaglione” se è fissato col sole, visto che il singolo che ha anticipato l’album è “Lontano dal tuo sole” e che nel ‘96 cantava “Aspettando il Sole” vi risponderà di sì: “È vero. Sono devoto al sole ma lunare negli stati d’animo. Sono un concentrato di cont r a s t i , s o n o fatto al cont r ario. E a volte mi sembra di sognare contromano” . M u s i calmente “Sognando contromano” è un album “classico”, che riconferma Giovanni autore di grande spessore, un concentrato di puro Neffa style con un sound enciclopedico che pesca a piene mani dagli anni ’60 e ’70, mescolando il pop-rock dei Beatles (“Bellissima”) al grande soul di Marvin Gaye (“Nessuno”), la canzone melodica di tradizione italiana con il songwriting anglosassone (“Qualcosa di più”, “In un sogno”, “La mia stella”), senza disdegnare riferimenti meno ortodossi, come la folk ballad (“Giorni d’estate”) o la contaminazione elettro-blues (“The hill”).
Scritto da Neffa con la collaborazione in tre brani (“Distante”, “Qualcosa di più” e “The hill”) del fido chitarrista Paolo Albano, “Sognando contromano” è un album fortemente voluto, vissuto e costruito. Delle canzoni che compongono l’album Neffa si sente particolarmente legato a “The Hill” e a “Qualcosa di più”: “Raccontano delle emozioni che credevo di non poter più provare. Le ho scritte con Paolo a Formentera, lì dove sono state composte le più belle canzoni al mondo”.
Sono passati otto anni da quando cantava “io e la mia signorina stiamo bene insieme” e oggi Neffa racconta che scrivere, più di ogni altra cosa, gli dà un senso di leggerezza. A volte però anche di dolore: “Penso che il destino di chi racconta storie è quello di descrivere la vita da lontano. Magari queste persone non vivono un grande amore né una vita appagante.
Ma è così: ho incontrato poche persone felici capaci di cantare il mistero dello stare al mondo. La tristezza – racconta – mi viene a cercare invece, in quel momento che chiamo scatto finale: la registrazione del disco, quando vado in studio per affinarlo.
È come se scattassi un’istantanea di quello che sono e di quello che sono stato in tutto il tempo che mi ha portato lì, alla fine del mio lavoro. Quando scrivo vengo catturato da un misterioso meccanismo che mi fa essere diverso e più aperto. Poi, inciso il disco, è come se mi richiudessi. E un po’ ci resto male”.
Il suo essere eclettico, la sua spontanea capacità di mescolare le atmosfere, i gusti e le sonorità pur restando sempre se stesso, sono le peculiarità che hanno reso celebre Neffa e il suo spirito musicale.
Lo scorso anno l’artista ha collaborato con i Sud Sound System mentre non nega che gli piacerebbe collaborare con i Casino Royale e Pino Daniele, con cui, dice, “ci siamo persi di vista e poi ritrovati”.
Neffa non esclude neppure di voler cimentarsi nuovamente con una colonna sonora ma “solo se stimo il regista e il film mi convince”.