Dopo le prove di venerdì e le qualificazioni di sabato condizionate dalla pioggia, domenica la gara di Silverstone si è svolta sotto il sole davanti a 125.000 spettatori. Ma soltanto negli ultimi dieci giri i fans hanno assistito a l’unica emozione degna di nota del GP della Gran Bretagna. Fernando Alonso, partito dalla pole, è rimasto per 48 dei 52 giri saldamente al comando, poi si è arreso a uno scatenato Webber. Dopo il secondo pit stop, lo spagnolo ha dovuto montare le gomme morbide, che si sono però velocemente degradate. Ha funzionato meglio la strategia dei suoi inseguitori Mark Webber e Sebastian Vettel, passati a pneumatici duri nell’ultima sosta, dopo essere partiti con quelli morbidi. Per tutto il fine settimana le dure si sono rivelate le più affidabili. Webber e Vettel, che hanno una macchina più veloce della Ferrari, hanno iniziato nell’ultima fase della gara la loro rimonta ad Alonso, riuscita però solo a Webber, che ha ricavato il massimo dalla sua vettura. A otto giri dal termine l’australiano raggiunge Alonso, superandolo quattro giri più tardi senza difficoltà. Sotto la bandiera a scacchi Webber ha preceduto Alonso, che è riuscito a resistere a Vettel, giunto terzo. Per il 35enne Webber si tratta della nona vittoria in carriera, la seconda su questo circuito dopo quella ottenuta nel 2010. Webber è il secondo pilota quest’anno a vincere due GP. Comunque poca la delusione di Alonso, che con il secondo posto resta leader del mondiale piloti e incrementa ulteriormente il vantaggio sugli avversari più accreditati in chiave mondiale. Con i 129 punti conquistati, il ferrarista ha un vantaggio di 29 su Vettel, e addirittura di 37 sul britannico Lewis Hamilton. A 13 lunghezze si trova di Webber, secondo.
Con i progressi negli ultimi quattro Gran Premi, la Ferrari ha diminuito (quasi) il divario dalle Red Bull, che usufruiscono tuttora del miglior materiale in Formula 1. Sulla pista asciutta di Silverstone, le due scuderie hanno dominato la concorrenza portando un nuovo equilibrio nel mondiale. Le Lotus pur veloci, non sembrano ancora pronte per lottare ai vertici (5° Räikkönen e 6°Grosjean). Le McLaren sono in stato confusionale, dopo un inizio di stagione promettente, in cui la scuderia inglese aveva dimostrato una superiorità tecnica rispetto alla concorrenza. Hamilton è giunto solo 8° e Button 10° a dimostrazione dell’involuzione, che ha allontanato la Mercedes momentaneamente dai vertici del campionato. Da sottolineare le quotazioni in rialzo del brasiliano Felipe Massa, con la seconda Ferrari arrivato 4° a Silverstone. Massa è apparso un pilota ritrovato e con la sua prestazione ha garantito un passo in avanti nella classifica costruttori, dove la Ferrari ora è seconda a scapito della Mc Laren. Quindi la Ferrari adesso fa paura e con Fernando Alonso in queste condizioni è certamente da mondiale. A metà campionato nessuno a Maranello vuole fare bilanci. Si vuole continuare a lavorare per migliorare ancora la monoposto. Dopo le incognite gomme, in casa Maranello si guarda al lato tecnico. Stefano Domenicali indica una priorità: migliorare immediatamente sulla velocità di punta. Prima della pausa estiva ci sono ancora due gare da disputare (GP di Germania a Hockenheim e d’Ungheria a Budapest), le quali potrebbero risultare decisive per andare in fuga nella classifica piloti.