I ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Cnr di Napoli hanno generato una mappa dello spostamento del suolo indotto dal sisma che ha colpito il Nepal. Dopo l’evento principale del 25 aprile di magnitudo 7.8, il 12 maggio una nuova scossa di magnitudo 7.3 ha colpito il Nepal ed è quella che – spiega il Cnr – fra i vari after-shock, ha rilasciato la maggiore energia.
I ricercatori, beneficiando delle acquisizioni radar del satellite Sentinel-1A del programma europeo Copernicus, hanno generato una mappa dello spostamento del suolo indotto dal sisma tramite la tecnica dell’interferometria radar differenziale. In particolare, l’area interessata dalla deformazione si estende per circa 40 per 60 km quadrati a est di Katmandu e ha subito uno spostamento in avvicinamento al sensore con un picco massimo di circa 70 cm. Il campo di deformazione misurato a seguito di questa nuova scossa è stato indotto, molto verosimilmente, dalle stesse strutture sismogenetiche relative all’evento del 25 aprile ed è compatibile con la migrazione verso est degli after-shock.
L’attività svolta è stata realizzata nell’ambito dell’accordo tra Irea-Cnr e Dipartimento della Protezione Civile, del progetto Geohazards Exploitation Platform dell’Agenzia spaziale europea e del progetto “Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale” finanziato dal Miur nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON).
Askanews