Distrutti 10’718 edifici pubblici e 191’058 case private
È salito a 6.621 morti e 14.023 feriti il bilancio ufficiale del terremoto in Nepal, secondo gli ultimi dati forniti dal governo locale, che esclude speranze di trovare altri superstiti: “Abbiamo fatto del nostro meglio per il soccorso e gli aiuti, ma adesso non credo che ci sia ancora una possibilità di trovare superstiti sotto le macerie”, ha detto all’AFP il portavoce del ministero dell’Interno, Laxmi Prasad Dhakal. I cittadini europei che risultano ancora irreperibili sono invece un migliaio, secondo quanto ha detto lo scorso venerdì l’ambasciatore dell’Unione europea in Nepal, Rensje Teerink. La maggior parte delle persone di cui si sono perse le tracce sono escursionisti che si trovavano nella regione del Langtang, cioè nei pressi dell’epicentro del sisma, che ha colpito il Paese proprio del momento dell’alta stagione per i trekking. Secondo l’Onu, 8 dei 28 milioni di abitanti del Nepal, di cui 1,7 milioni di bambini, sono stati colpiti dal sisma di sabato scorso, magnitudo 7,8, il più devastante degli ultimi 80 anni nel Paese. Praticamente tutte le case dei villaggi nei pressi dell’epicentro del terremoto in Nepal sono state rase al suolo dalla violenza del sisma e non c’è ancora alcuna certezza sulla sorte di migliaia di persone residenti in quelle zone. “Sei squadre della Croce Rossa hanno riportato notizie da città e villaggi nei pressi dell’epicentro che hanno subito una devastazione quasi totale”, si legge in un comunicato della Croce Rossa, “gli abitanti sono in una situazione disperata”. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per la raccolta di 415 milioni di dollari necessari agli aiuti delle vittime del sisma.
“Ho visitato il Campo di Primo Soccorso Sos allestito vicino all’ospedale di Gorkha. Oltre 120 persone vivono nelle tende perché non hanno più un posto dove andare. Molti di loro hanno riportato ferite, ma vengono curati all’aperto. L’Ospedale non ha abbastanza posti per accogliere tutti i feriti. Le Mamme Sos e i nostri ragazzi, quelli che vivono nei nostri Villaggi Sos, stanno dando sostegno emotivo alle vittime oltre a cibo e acqua. È meraviglioso vedere come i nostri ragazzi si siano messi al servizio delle persone sofferenti”. Lo racconta Shubha Murthi, direttrice internazionale Asia e Nepal, di Sos Villaggi dei Bambini.
Secondo l’Adnkronos le attività di SOS Villaggi dei Bambini in Nepal si concentreranno sull’’identificazione, la protezione, la cura e la riunificazione dei bambini soli, abbandonati e non accompagnati. La creazione di Spazi a Misura Bambino nella Valle di Kathmandu e di Centri di Sostegno a Dholka, Sindhupalchok, Patan, Kavre e nei piccoli villaggi in aree remote. ”Voglio aiutare queste persone che hanno perso tutto. Siamo fortunati noi ragazzi di SOS Villaggi dei Bambini a non essere stati feriti o uccisi. Le nostre case SOS sono intatte. Stiamo tutti bene. Tocca a noi ora aiutare chi non ha più nulla e ha perso la speranza. Stiamo facendo quello che qualcuno ha fatto e fa per noi. Non farci sentire soli” dice Pusha, 17 anni.
Afp
Pakistan, 10 ergastoli per gli attentatori di Malala
Una corte pachistana ha condannato 10 persone all’ergastolo per l’attentato messo a segno nel 2012 contro Malala Yousafzai, la ragazzina che si batteva per il diritto all’istruzione delle bambine a cui è stato riconosciuto lo scorso anno il premio Nobel per la Pace. “Dieci aggressori coinvolti nell’attacco a Malala Yousafzai sono stati condannati al carcere a vita”, ha detto un funzionario della corte alla France presse. La notizia è stata poi confermata da un legale presente all’udienza.