La scorsa settimana la notizia dell’assoluzione della mamma di Matilda Borin e dell’ex compagno della donna, ha scritto una pagina infelice della giustizia italiana. Matilda, una bimba di quasi 23 mesi, è morta nel 2005 a causa delle gravi lesioni causate da un colpo alla schiena. La bambina piangeva, aveva vomitato sulle lenzuola del letto, la mamma l’aveva rilavata e data al compagno. Ma Matilda piangeva disperatamente. All’arrivo dell’ambulanza, chiamata poco dopo, non ci fu nulla da fare. Matilda è morta così, senza alcuna pietà, senza un motivo e adesso, dopo anni di processi e indagini è anche senza un colpevole.
La madre della piccola, è stata assolta in via definitiva nel 2012, mentre la settimana scorsa a Vercelli, il gip Paolo Bargero ha prosciolto dall’accusa di omicidio l’ex convivente della donna, Antonio Cangialosi, professione bodyguard. Nessun colpevole. La bambina era sola in casa con la madre, Elena Romani, e il compagno della donna, uno dei due o entrambi sono senza dubbio i colpevoli. Lo sanno loro, lo sanno chi ha seguito questa tristissima vicenda e lo sa perfino il giudice che ha assolto l’uomo dall’accusa di omicidio. “Non può che averla uccisa uno dei soggetti che era con lei”, scrive il giudice, ma non si saprà mai chi. “La ricostruzione dell’accaduto è rimessa quasi esclusivamente alle dichiarazioni dell’imputato e della Romani. Cangialosi ha sempre ripetuto la stessa versione e la Romani ha tendenzialmente la medesima attendibilità dell’imputato”. Per questo motivo il gip del tribunale di Vercelli, ha dichiarato il “non doversi procedere” nei confronti dell’ex body guard.
Non si capisce dunque come mai, pur essendo consapevoli che l’assassino è certamente uno dei due, si proceda concludendo la sentenza senza che il colpevole venga fuori. Come è possibile che in un caso quasi risolto e con il 50% di possibilità di trovare il colpevole si preferisca scarcerare entrambi gli accusati? Eppure Matilda non si è mica uccisa da sola. Come può una bimba spappolarsi fegato e milza e staccarsi un rene accidentalmente? “Non esiste nessun dato che possa fare pensare a un incidente o comunque a un diverso decorso causale”, fa sapere il gip. Tuttavia pare che sapere chi ha spezzato la vita, metaforicamente e non, ad una bimba non importi saperlo.