Tria: “Questo Def è un messaggio di stabilità”
Il ministro dell’economia e delle finanze, intervistato a ‘In ½ ora in più’ su Rai Tre, in collegamento da New York, ha voluto tranquillizzare tutti sulla situazione economica italiana e puntando l’accento sul fatto che non ci saranno manovre correttive. “Con questo Def abbiamo voluto dare anche un messaggio di stabilità – ha spiegato Tria – nel senso che intanto il quadro macroeconomico che abbiamo presentato è completamente condiviso con tutte le istituzioni che fanno previsioni macroeconomiche.
Il secondo messaggio è che nell’anno in corso, come ho sempre detto, non ci saranno manovre correttive, nel senso che quanto è stato deciso nella legge di bilancio e concordato con la Commissione europea verrà attuato, senza che questo comporti la violazione degli impegni presi con la Commissione europea”. Ma soprattutto il ministro Tria si sofferma sulla patrimoniale affermando che “Non c’è alcun rischio di patrimoniale e sono contrario concettualmente perché colpirebbe al cuore i risparmi degli italiani e avrebbe un impatto distruttivo sulla crescita e i consumi. Solo parlarne crea una tale incertezza che crea un danno forte all’economia. E coloro che ne parlano anche in buona fede dovrebbero stare molto attenti, si crea allarme”. Anche per quanto riguarda la Flat Tax il ministro sembra avere parole di incoraggiamento poiché “concettualmente per me va bene, prima di diventare ministro ne ho scritto a favore, ovviamente si dovrebbe mantenere quella progressività che è un dettato anche costituzionale e questo può essere fatto con una serie di deduzioni e immaginando un’area no tax”. Inoltre, “un’unica aliquota fiscale può essere un obiettivo. Il problema è agire attraverso una riforma progressiva”.
I margini per intervenire sullo stop all’aumento dell’Iva e sull’introduzione graduale della Flat Tax ci sono se l’economia sarà in ripresa nella seconda metà dell’anno, ma la scelta su cosa fare è tutta politica, spiega il Ministro e “La maggioranza di governo è contraria a un aumento dell’Iva”. Tria spera che grazie alle misure studiate a sostegno dell’economia, ci possa essere un impatto positivo sul tasso di crescita “anche se sarà molto basso dello 0,2%, ma questo implica una crescita sostenuta già dal secondo semestre dell’anno”, ha detto Tria.
“Per l’anno prossimo – ha aggiunto – prevediamo una ripresa dell’economia, una crescita non fortissima dello 0,8%, il Fondo monetario stima dello 0,9%”. “Siamo nel mezzo di un rallentamento importante” dell’economia “in Italia ma soprattutto in Europa, e ci sono segnali che vengono da varie aree del mondo”.
Ma ci sono segnali di ottimismo “non siamo in recessione, c’è un rallentamento importante ma si spera che già nella seconda metà dell’anno si rafforzino i segnali di ripresa”. Per quanto riguarda invece la recente riunione al Fondo Monetario Internazionale, il Ministro ha ribadito che “la parola forse più pronunciata è stata ‘incertezza’ – ha riferito Tria – . Siamo in una situazione di forte incertezza sulla crescita, di incertezza sugli effetti di questa fase della globalizzazione che ha portato tanto benessere nei Paesi emergenti ma anche all’aumento delle diseguaglianze e si è parlato di società della rabbia che sta dilagando in vari paesi e quindi ci si è confrontati per dire cosa fare a livello multilaterale e cosa fare a livello nazionale”.
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