Le Hawaii potrebbero vietare le creme solari dannose per la salute dei coralli
Ossibenzone e octinoxate: sono queste le sostanze incriminate, i filtri chimici utili per proteggere la pelle dai raggi UV ma tossici per i coralli, che i legislatori delle Hawaii vorrebbero mettere al bando. Con il preciso intento di salvaguardare il prezioso ecosistema isolano, i legislatori hanno infatti approvato un decreto per vietare, entro il 2021, la vendita di lozioni solari contenenti le sostanze in esame e proteggere dallo sbiancamento le barriere coralline.
Se il provvedimento dovesse essere approvato, le creme solari contenenti ossibenzone e octinoxate potrebbero essere comprate solo dietro prescrizione medica; ci si chiede però se e come saranno organizzati gli eventuali controlli, visto che gli acquisti online non potranno certo essere vietati né è previsto il divieto, per i turisti, di portare sulle isole americane creme contenenti le sostanze nocive per i coralli che rappresentano una parte vitale dell’ecosistema oceanico. Ne consegue che molti produttori di creme solari si troveranno davanti alla necessità di cambiare le formule delle proprie creme: diversamente si ritroverebbero nell’inevitabile condizione di veder banditi i propri prodotti dalle vendite alle Hawaii. In caso di approvazione della legge, le isole americane diventerebbero il primo paese al mondo ad emanare un provvedimento che bandisce le sostanze chimiche per salvaguardare l’ambiente.
“Questo è il primo passo per aiutare la nostra barriera corallina e proteggerla dal deterioramento. Si spera che altre giurisdizioni guarderanno a questa legislazione e ne seguiranno l’esempio”, ha dichiarato Donna Mercado Kim, la senatrice che ha introdotto la misura. Come ha spiegato il Ministero del Territorio e delle Risorse Naturali delle Hawaii, le sostanze in esame “causano alterazioni nelle larve del corallo (planule), rendendole incapaci di nuotare, stabilirsi, e formare nuove colonie. Inoltre aumentano la velocità con cui si verifica lo sbiancamento del corallo.
Ciò mette a rischio la salute della barriera corallina e riduce la resilienza ai cambiamenti climatici”. A rivelare la pericolosità dell’ossibenzone per le barriere coralline è stato uno studio del 2015 condotto da Craig Downs, direttore esecutivo del Laboratorio Ambientale Haereticus di Clifford, in Virginia. Secondo il suo gruppo di lavoro ossibenzone e octinoxate possono bloccare la crescita dei coralli e l’ossibenzone in particolare si rivela tossico per sette specie di coralli. “Molte cose uccidono le barriere coralline, ma sappiamo che l’ossibenzone impedisce loro di tornare indietro”, ha spiegato Downs.
Si stima che ogni anno 14.000 tonnellate di creme solari finiscono sulle barriere coralline, sbiancando e modificando geneticamente i coralli: alte concentrazioni di queste sostanze sono state ritrovate poi nelle principali e più popolari spiagge delle Hawaii e a ridosso dell’area delle barriere, come Waimea Bay, Hanauma Bay, Waikiki Beach, Honolua Bay e perfino nella riserva naturale di Maui. Le sostanze in esame, inoltre, non inquinano soltanto attraverso il contatto diretto con le acque marine, ma anche attraverso gli scarichi che finiscono nel mare: “Le persone devono rendersi conto che quando si va a casa per farsi la doccia, l’acqua viene trattata e poi finisce nell’oceano. Non importa quindi se si usa la protezione in spiaggia o a casa, è allo stesso modo molto dannosa per il nostro corallo”, ha sottolineato la senatrice delle Hawaii Laura Thielen.
L’industria cosmetica si è già messa al lavoro producendo lozioni prive di queste sostanze e quindi non dannose per le barriere coralline. In ogni caso, la legge permette di esaurire le creme prodotte e distribuite fino al 2021.