Manifestazioni senza precedenti in tutta la Francia dopo gli attacchi che hanno fatto 20 morti in tre giorni, un potente simbolo di unità della Francia e della comunità internazionale nella lotta al terrorismo, con la partecipazione di numerosi leader e capi governo. I leader mondiali e gli esponenti politici francesi hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati dei giorni scorsi a Parigi, durante la marcia contro il terrorismo; il presidente francese Francois Hollande ha quindi abbracciato e baciato alcuni degli oltre 50 capi di Stato e di governo che hanno sfilato solo per 200 metri, per ragioni di sicurezza. Hollande invece ha proseguito la marcia.
Numerosi anche i commenti di capi di Stato che condannano l’attacco. Napolitano: “Un gesto vile”. Obama: “Pronti a lavorare con i francesi nelle indagini”. Cameron: “Nauseato”. Renzi: “Oggi piange tutta l’Europa”. Stoltenberg, Shultz, Merkel e Juncker: “Una barbarie che riguarda tutti”. Papa Francesco: “Orribile attentato ben oltre i confini della Francia” Anche la presidente della Confederazione Svizzera Simonetta Sommaruga in un’intervista alla “Schweiz am Sonntag” ha dichiarato che “C’è tanto dolore e indignazione”, ma la paura paralizza soltanto e “proprio questo non lo dobbiamo permettere”.
Leader politici che danno un segnale molto chiaro, quello che non intendono lasciarsi scoraggiare. Alle partecipazioni sono seguite però anche critiche e polemiche su certi partecipanti che a Parigi manifesterebbero per la libertà d’opinione dei giornalisti, ma che nei loro paesi fanno condannare a reclusione giornalisti da loro considerati sconvenienti. Sulla lista delle personalità che hanno annunciato la loro partecipazione alla marcia c’è stato anche qualche nome a sorpresa, come quello del capo della diplomazia di Mosca Serghiei Lavrov, a capo di una delegazione russa. C’è stato anche il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, la cui partecipazione era stata esclusa in un primo momento per ragioni di sicurezza. A quanto riportato dall’emittente i-Télé hanno partecipato alla marcia anche il re di Giordania Abdallah II e la regina Rania.
Le manifestazioni e le parole dei leader lanciano soprattutto un messaggio: no alla paura. Il giornale Romaest ad uno studente francese di Parigi ha chiesto cosa pensa che cambierà nelle vite dei francesi, e lui ha risposto: “Le conseguenze politiche di questi eventi saranno certamente disastrose. È chiaro che la Francia dovrà agire e interrogarsi su quale risposta dare ad un simile atto. Il rischio è quello di vedere, dall’altra parte, i Musulmani francesi subire emarginazione e stereotipi tipici del populismo: è anche contro questo rischio che dovremmo lottare da domani in poi, perché il dibattito politico si focalizzerà probabilmente sulle questioni della sicurezza e dell’immigrazione. E questo farà per forza il gioco del Front National”.