Sui due quesiti, che avevano come tema i soldi, sono state rispettate le previsioni dei sondaggi. L’iniziativa “Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta riservata alla Banca nazionale!”, detta “Monate intera”, non ha convinto gli svizzeri, che desiderano mantenere l’attuale sistema monetario. Ha superato invece chiaramente l’esame alle urne la nuova Legge sui giochi in denaro (LGD), che punta a bloccare i siti stranieri che offrono giochi e scommesse. La partecipazione al voto è stata bassa, il 34%.
L’obiettivo di “Moneta intera” era di creare un sistema monetario più sicuro, al riparo da speculazioni e crisi finanziarie, consentendo alla sola Banca nazionale svizzera (BNS) di emettere il denaro, sia contante sia elettronico. Le banche commerciali non avrebbero emesso più moneta scritturale, ossia quel denaro concesso tramite crediti. Sul tema dei soldi gli svizzeri non hanno voglia di sperimentare e i votanti hanno respinto chiaramente l’iniziativa con il 75.7%, oggetto bocciato anche da tutti i Cantoni, senza eccezione alcuna. Su questo verdetto non ci sono mai stati dubbi. Il motivo più eloquente della bocciatura sta nell’incapacità dei promotori di spiegare concretamente quali problemi l’iniziativa avrebbe risolto con un sistema monetario che non esiste in nessun paese del mondo. Decisivo per l’opinione degli oppositori è stato il no della BNS, che aveva avvertito sulla difficoltà di avere più potere con “Moneta intera” per adempiere al proprio mandato legale e di mantenere una politica stabile dei prezzi. I promotori un obiettivo tramite l’iniziativa l’hanno ottenuto. Hanno sensibilizzato l’opinione pubblica sul meccanismo del sistema monetario e sull’emissione dei soldi che è sempre legata a rischi per la stabilità finanziaria. Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha accolto il responso delle urne come una “prova di fiducia” del popolo nei confronti delle banche e del mondo politico. “Il sistema finanziario funziona e non dobbiamo quindi assumerci dei rischi”, ha detto Maurer, indicando che numerosi progetti politici sono stati avviati per rendere ancora più stabile la piazza finanziaria, perché “gli svizzeri vogliono che il loro denaro sia al sicuro”.
Il sì alla LGD era atteso, ma dalle urne è uscito un risultato che ha ampiamente superato quello delle previsioni. Il 72.9% ha votato sì alle legge che permette ai casinò elvetici di proporre (in un quadro limitato) giochi anche online – roulette, black jack, poker – con eguale autorizzazione come i giochi reali e ristretti solo agli offerenti con sede in Svizzera. L’obiettivo della legge è “un adeguamento all’era digitale” con la regolamentazione e il controllo da parte dello Stato del mercato dei giochi e la garanzia di destinare i proventi all’AVS e a enti di utilità pubblica culturali, sociali e sportivi. Un’altra novità riguarda l’esenzione dalla tassazione delle vincite di lotterie e scommesse sportive fino a un milione di franchi, oggi solo fino a mille franchi. La LGD vuole anche fare fronte all’offerta di siti esteri dei giochi d’azzardo e bloccarne l’accesso, per far fronte all’aumento di queste offerte online, che sono prive di concessione da parte della Confederazione. Su questa misura della legge sono avvenute le discussioni più accese che gli oppositori hanno definito “una censura statale di internet” che comporterebbe l’isolamento digitale e scoraggerebbe nuove imprese. Le giovani leve dei partiti politici hanno sfidato l’élite politica sul blocco della rete, ma si sono fissati troppo sulla resistenza in questo tema, convincendo soprattutto la “generazione digitale”, ma non sono riusciti a lanciare una discussione su altri argomenti contro la legge. Il sì della popolazione non deve però indurre il Parlamento a usufruire liberamente di “uno strumento pericoloso” per oscurare le offerte online straniere e favorire indirettamente gli offerenti svizzeri. La ministra della giustizia, Simonetta Sommaruga, visibilmente soddisfatta, ha dichiarato che “il blocco della rete non è un pregiudizio da attuare in altri settori”. Dopo la votazione “Les jeux sont faits” non vale come al tavolo da gioco. Il popolo ha confermato i principi fondamentali del gioco d’azzardo in Svizzera, sanciti nella Costituzione dal 2012 e che ha stesse regole che si giochi a casa al computer o in un casinò. Il lavoro continua e il Consiglio federale prevede di fare entrare in vigore la LGD e le norme di attuazione entro il 2019. Esultano addirittura i casinò e le due società che hanno il monopolio delle grandi lotterie in Svizzera, mentre la Federazione svizzera dei casinò esige ora sgravi fiscali per poter mettere a disposizione da subito un’offerta allettante, ha detto il suo presidente Beat Vonlanthen, rivendicando una riduzione delle imposte del 50% per quattro anni. I casinò hanno bisogno di denaro come impulso iniziale per proporre giochi online. Su questa rivendicazione, Sommaruga non si è espressa e ha spiegato che il Governo prenderà una decisione in tal senso.
Gaetano Scopelliti