L’Accademia di Stoccolma ha riconosciuto il prestigioso premio ai testi del musicista americano. Molti i dubbi sollevati da critici e letterari, ma anche tante le lodi e i complimenti
Nessuno si aspettava questo Nobel per la letteratura: la scelta di Bob Dylan da una parte è stata accolta come una decisione creativa e originale, ma dall’altra è stata anche messa in discussione, non per i meriti dell’artisti ma per l’opportunità di premiare un musicista. In cima alla lista degli autori americani che ambivano al premio Nobel c’erano soprattutto Don DeLillo e Philiph Roth, che sono rimasti ancora una volta delusi. Fuori dagli Usa Murakami, il siriano Adonis e il keniota Ngugi wa Thiong nutrivano buone speranze, rivelatesi però vane.
Per il Comitato di Stoccolma Dylan “ha creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana”. Quei versi in musica che da sempre gli permettono di arrivare al cuore e alle menti di milioni di persone, hanno convinto l’Accademia di Svezia a riconoscergli il Nobel per la Letteratura. Il riconoscimento ha spaccato in due il mondo della letteratura e dei critici; molti i commenti anche tra i colleghi e altri personaggi dello spettacolo. Sui social si è acceso il dibattito: è giusto assegnare il Nobel per la Letteratura a un cantautore? De Gregori, Mogol, il linguista Tullio De Mauro, l’autore Salman Rushdie e Joyce Carol Oates sono convinti che la poesia si trovi a pieno titolo anche nelle canzoni. Anzi, ritengono che il Nobel sia in ritardo, aspettavano da anni questa assegnazione, almeno da quando nel 2004 la giuria si divise sul nome di Dylan.
“La notizia che Dylan aveva vinto il Nobel per la letteratura mi ha riempito di gioia. La poesia di Dylan, il suo genio musicale, hanno avuto un grande significato per me personalmente e per diverse generazioni. Il suo lavoro ha avuto un impatto e ha formato la cultura, Dylan non ha mai smesso di esplorare e di crescere come artista. Il Comitato del Nobel gli ha dato una forma di riconoscimento che riflette il suo ruolo nella cultura mondiale”, ha commentato il regista Martin Scorsese.
La cantautrice Rosanne Cash, figlia del mitico Johnny Cash, confessa di aver provato un moto dorgoglio: “Finalmente ammettono che scrivere canzoni è grande letteratura”. Anche il presidente americano Barack Obama gli rende omaggio: “Congratulazioni a uno dei miei poeti preferiti per un Nobel ben meritato”, ha dichiarato infatti. Non lo dice esplicitamente, ma il Nobel nigeriano Wole Soyinka si schiera dalla parte di chi non ha apprezzato il conferimento del Nobel per la letteratura a Bob Dylan. A Palermo per partecipare al Festival delle letterature migranti, lo scrittore che nel 1986 ha avuto lo stesso riconoscimento spiega che “il prossimo anno devono dare due Nobel per la letteratura”.
In casa nostra critico anche Alessandro Baricco: “E’ come se dessero un Grammy Awards a Javier Marias perchè c’è una bella musicalità nella sua narrativa. Bob Dylan è un grandissimo. Andare a un suo concerto oggi è una delle esperienze più grandi ed emozionanti che si possano fare nello spettacolo. Ma, per quanto mi sforzi, non riesco a capire che cosa c’entri con la letteratura”, sostiene l’autore di Seta e Oceano Mare.
Ma in un certo senso Dylan è anche scrittore e poeta e l’archivio dei suoi scritti e quaderni dove appuntava i versi della canzoni è stato appena raccolto in un istituto dell’Oklahoma. Il New Yorker, celebre rivista letteraria, si è schierato a favore della scelta dell’Accademia svedese, ripubblicando articoli in cui aveva già sostenuto l’alto livello della poesia di Dylan. Ma cosa ne pensa lui, il diretto interessato? Non è dato sapere: schivo, allergico alle celebrazioni, Dylan si sottrae mentre il mondo lo celebra. Nel giorno in cui il mondo lo celebrava, Dylan è volato a Las Vegas per un concerto all’hotel Cosmopolitan.
Nei novanta minuti in cui ha suonato, non ha minimamente fatto cenno al premio Nobel ricevuto. Per la potenza e la bellezza dei suoi testi, Dylan ha già ottenuto riconoscimenti extra-musicali in tutto il mondo: nel 2008 vinse il Premio Pulitzer alla carriera per ‘il profondo impatto sulla musica e la cultura popolare d’America, grazie a composizioni liriche dallo straordinario potere poetico’. Ora riceve il Nobel per la Letteratura, non solo il più prestigioso premio del mondo, ma anche un riconoscimento ricchissimo: vale infatti 8 milioni di corone svedesi, più di 900 mila dollari.