Come vivono i Testimoni di Geova l’attuale pandemia? Ritengono che sia il segno dell’imminente Apocalisse? In realtà ciò che sta succedendo nel mondo non li sorprende. Sanno che le profezie bibliche indicano che nei nostri giorni, tra le altre cose si sarebbero verificate anche pestilenze o epidemie. (Vedi Profezia sul segno dei tempi)
Quindi, anche se l’attuale pandemia non è l’Apocalisse, fa parte di un segno composito che si sta avverando a livello mondiale. Comunque, è interessante notare che Gesù, dopo aver parlato dei vari segni che si stanno adempiendo, disse qualcosa di incoraggiante. Possiamo leggere le sue parole in Luca 21:28 „Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e sollevate la testa, perché la vostra liberazione si avvicina”. Per questo motivo quando i Testimoni di Geova svolgono la loro opera di predicazione, parlano soprattutto di „una buona notizia “.
Ma in che modo i Testimoni di Geova stanno reagendo agli avvenimenti attuali? Come fanno a continuare a svolgere la loro opera di predicazione, nonostante i divieti imposti dalle autorità in questo periodo?
Naturalmente si sono adeguati alle misure precauzionali e hanno sospeso la loro opera pubblica. Nonostante ciò cercano di contattare, per quel che sia possibile, le persone della loro zona tramite messaggi, e-mail, telefonate o lettere.
Danno in questo modo sostegno emotivo e spirituale confortando chi sta soffrendo, chi è angosciato, chi ha visto morire un proprio caro. Con la Bibbia alla mano rispondono a chi si chiede il perché di tanto dolore. La speranza di vedere un giorno sparire il male, compresa la sua causa è per loro una certezza, in quanto descritta chiaramente nella Bibbia.
Ma come hanno reagito i testimoni di Geova al divieto di riunirsi?
Consapevoli che l’amore cristiano è fondamentale per rimanere uniti e per affrontare qualsiasi difficoltà, già dal 2013 la comunità locale dei Testimoni di Geova offre, a persone malate che non possono partecipare alle funzioni religiose, la possibilità di seguirle per telefono. Data l’attuale pandemia, in modo innovativo, ora fanno un ulteriore passo avanti, trasmettendo le loro riunioni in streaming tramite videoconferenza.
Grazie alla trasmissione audio e video, queste conferenze offrono un’opportunità di scambio. Soprattutto i membri più anziani sono stati pazientemente introdotti alla nuova tecnologia – e con successo! In questo modo, anche coloro che sono particolarmente colpiti sentono di non essere soli nella crisi.
Due appuntamenti da non perdere
In questo periodo, come tutti gli anni i Testimoni di Geova si preparano a celebrare la Commemorazione della morte di Gesù Cristo seguendo il suo comando: “Continuate a far questo in mio ricordo” (Luca 22:19).
Chi lo desidera è calorosamente invitato ad ascoltare un discorso preparato per l’occasione che sarà disponibile sul sito ufficiale dei Testimoni di Geova. Il discorso della Commemorazione spiegherà il motivo per cui dovremmo ricordare la morte di Gesù e cosa essa significa per noi.
Data: 7 aprile 2020
Link: www.jw.org/it/testimoni-di-geova/commemorazione/
Vedi anche video sul tema: Perché Gesù morì?
Nello stesso periodo in cui si terrà questa celebrazione, in tutto il mondo verrà pronunciato un discorso speciale basato sulla Bibbia dal tema Di quale leader potete fidarvi? Questo discorso è disponibile già da ora.
Perché prendersi il tempo?
“Questa giornata riguarda ogni essere umano personalmente”, dice un portavoce dei Testimoni di Geova. “Noi crediamo che la morte di Gesù rappresenti la possibilità di essere redenti dal peccato, e che solo il suo governo risolverà i nostri problemi globali qui sulla terra una volta per tutte”.
Per ulteriori informazioni o per un gratuito studio biblico online, è possibile contattare i Testimoni della zona tramite il sito www.jw.org oppure scrivere una e-mail a [email protected]
5 commenti
Fantastico… Articolo stupendo!
Articolo bellissimo
Rispetto ogni culto, tradizione e religione. Un po meno i dogmi millenari contraddittori, che danno tutto per scontato avendo in essi ogni verità. Costoro che credono nella bontà del loro Dio, si incontrano via streaming, mettendo in dubbio la loro fede stessa che data la bontà del Dio onnipotente dovrebbe salvare i più meritevoli. Chiedo a voi testimoni di Geova, di risolvere questo aforisma scritto da un filosofo oltre 140 anni fa.
Un Dio che è onnisciente e onnipotente, e che non si cura nemmeno di far sì che le sue intenzioni vengano intese dalle sue creature: e questo sarebbe un Dio di bontà? Un Dio che lascia sussistere gli innumerevoli dubbi e obiezioni per migliaia di anni, come se non fossero di alcun pregiudizio per la salvezza dell’umanità, e che però prospetta le conseguenze più terribili in caso di trasgressione della verità? Non sarebbe crudele un Dio che fosse in possesso della verità, e se ne stesse a guardare l’umanità che si tormenta penosamente per raggiungerla?
Egregio Signor Mario
Innanzitutto grazie per il suo commento e per aver condiviso con noi i suoi pensieri.
Le domande da lei sollevate sono molto interessanti e senz’altro molte persone se le sono già poste. Ma come dice lei, è possibile trovare le risposte?
È interessante che la Bibbia risponde a molte nostre domande, alcune anche da lei sollevate, come ad esempio „Perché un Dio di amore, capace di prevedere il futuro, permette tanta sofferenza e malvagità?“
(vedi: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1995121)
I Testimoni di Geova sono sempre a disposizione e felici di esaminare ciò che la Bibbia dice su vari argomenti.
Nel caso desiderasse approfondire (sia per telefono o via internet) può contattarci a l’indirizzo e-mail:
[email protected] o tramite il nostro sito jw.org.
Nel frattempo la salutiamo cordialmente.
E davvero entusiasmante pensare che il vero Dio abbia il potere di prevedere o meno il futuro a suo piacimento. Pensa un po’ che mente che ha Geova. Basti pensare a tanti milioni di persone sulla terra che ogni secondo pregano! Lui li ascolta tutti in tempo reale. E noi essere umani non riusciamo ad ascoltare due persone insieme. Che grande Dio. Non vedo l’ora che si adempia tutto e di avere la possibilità di assaporare 1000 anni di vera vita senza sofferenze.