In Svizzera potrebbero essere ammessi gli omosessuali come donatori di sangue
In Svizzera a priori gli omosessuali sono esclusi dalla donazione di sangue, ora però i gay, secondo quanto riferito dall’ats, potrebbero essere ammessi come donatori di sangue in Svizzera, a patto che non abbiano avuto sesso per un anno intero: è una delle varie proposte attualmente al vaglio di Trasfusione Crs Svizzera. A confermarlo all’ats è Rudolf Schwabe, direttore di Trasfusione Crs Svizzera.
Che la questione sia di grande interesse anche in diversi altri paesi lo dimostra uno sguardo alle varie campagne concluse o in atto. A settembre ad esempio il governo argentino ha permesso ai gay di poter donare il proprio sangue, il ministro della salute Daniel Gollan, ha definito la norma “tecnicamente e scientificamente precisa”. Nel dicembre dell’anno scorso gli USA hanno adottato un sistema simile a quello che viene richiesto in Svizzera: gay e bisex possono donare sangue se casti nell’ultimo anno.
Dopo la decisione l’euforia degli attivisti che si impegnano contro la discriminazione sessuale non era massima. La Bbc aveva riferito il pensiero della Gay and Lesbian Alliance Against Defamation: “Anche se il cambiamento proposto è certamente storico, questo non impedirà che innumerevoli uomini gay e bisessuali, per quello che sono, saranno allontanati dalle banche del sangue”.
Gli USA, come anche l’Argentina con questo sistema hanno preso vie simili a paesi come il Regno Unito, Australia, Ungheria, Svezia e Giappone. In Canada invece, dal 2013, i gay possono donare in sangue per aiutare i connazionali che ne hanno bisogno per le trasfusioni.
La condizione imposta ai gay canadesi dal Canadian Blood Services, l’ente nazionale per la gestione del sangue, è che è necessario non aver avuto rapporti negli ultimi 5 anni. Per annullare proprio anche questo limite il Canadian Center per la diversità e l’inclusione ha lanciato una campagna evidenziando che “non esiste un sangue gay, esiste solo sangue”.
La Corte di giustizia europea quest’anno su un caso in Francia ha stabilito che «l’esclusione permanente dalla donazione di sangue per uomini che abbiano avuto rapporti omosessuali può, alla luce della situazione in Francia, essere giustificata». Gli omosessuali possono essere, quindi, esclusi in modo permanente dalla donazione di sangue, se lo giustifica la situazione sanitaria del singolo Paese. Sarà quindi necessario dimostrare l’effettiva esposizione «a un rischio elevato di contrarre malattie infettive gravi».
E in Italia?
Dal 2001 l’Italia ha abolito con un decreto ministeriale (a firma del ministro Veronesi) il discrimine tra donatori eterosessuali e omosessuali, secondo il principio per cui ad essere a rischio non è l’orientamento sessuale quanto il comportamento, cioè l’eventuale rapporto sessuale non protetto. Il maggior numero di contagi tra soggetti omosessuali non è quindi una condizione sufficiente a giustificare un divieto a priori. Tuttavia sono stati più volte segnalati casi di discriminazione anche negli ultimi anni, come al Policlinico di Milano, dove ancora oggi tra i criteri di sospensione dall’elenco donatori si legge «rapporti sessuali tra maschi».
Nel nostro paese invece la donazione da parte di chi ha orientamenti gay non è un problema: l’accettazione del donatore si basa sul rischio globale piuttosto che sull’orientamento sessuale. Sulla base anche dell’attuale progresso scientifico, che tramite lo screening del sangue ha dimostrato che avere rapporti omosessuali non genera di per sé lo sviluppo del virus dell’HIV.
Chi può donare sangue in Svizzera, i criteri secondo Trasfusione CRS Svizzera
- Buono stato di salute
- Età per la prima donazione tra 18 e 60 anni, per i donatori regolari fino a 75 anni
- Peso minimo di 50 kg
- Nessun intervento chirurgico e nessun parto negli ultimi 12 mesi
- Nessuna situazione a rischio (droghe, rapporti sessuali con partner nuovi e diversi), in questo punto rientrano le seguenti situazioni da evitare:
- rapporti sessuali con partner diversi o partner che si conoscono da meno di quattro mesi;
- rapporti sessuali tra uomini;
- iniezioni di droga in passato o nel presente;
- rapporti sessuali con persone positive al test dell’HIV o affette da sifilide, epatite B o epatite C.
- Nessuna assunzione di determinati medicamenti
- Termini di attesa dopo soggiorni in Paesi con malattie infettive specifiche
- Nessun tatuaggio o piercing negli ultimi quattro mesi
- Nessun soggiorno nel Regno Unito per più di sei mesi tra il 1980 e il 1996
- Nessuna trasfusione ricevuta dal 1980