Ritrovare l’importanza di condividere del tempo con i nonni è una delle priorità del progetto lanciato dalla città di Berna insieme alla Caritas
C’era un tempo in cui le famiglie erano numerose ed unite. Si viveva tutti assieme sotto lo stesso tetto, condividendo tempo, esperienze, momenti di vita e le generazioni seppur lontane anagraficamente, erano più vicine fisicamente. Molti di noi, o ancor meglio molti dei nostri genitori, hanno vissuto l’esperienza di vivere in una grande famiglia, quella che era formata non solo dal nucleo principale con padre, madre e fratelli, ma anche dai nonni e ricordano con grande affetto e immensa nostalgia quella figura così preziosa e insostituibile del nonno o della nonna. Con il passar degli anni questa vicinanza quotidiana è andata via via allentandosi, perdendo con esso tutto il valore che può comportare l’esperienza di una vita condivisa con le persone più anziane.
La possibilità, non solo per i più piccoli, di trascorrere e condividere del tempo con le persone della famiglia più anziane e più esperto è un lusso che sembra essere riservato solo a pochi. I ritmi frenetici della vita quotidiana, le distanze geografiche si intromettono come imponenti muri che ostacolano il rapporto tra nonno e nipote. Eppure è un valore che dovrebbe essere preservato e mantenuto perché si tratta dell’incontro tra generazioni differenti, ma nello stesso tempo molto unite. L’una potrebbe dipendere dall’altra: l’esperienza degli anziani è un’importante bagaglio culturale da cui i giovani possono trarre arricchimento e conoscenza. Nello stesso tempo i giovani portano una ventata di freschezza nella vita dei nonni che si mantengono aggiornati per esempio imparando a conoscere le nuove tecnologie, come l’uso del telefonino o del computer. Per questo motivo è un rapporto che dovrebbe essere preservato nel tempo, anzi favorito anche laddove le situazioni non sono favorevoli in tal senso. Per questo motivo la città di Berna insieme alla Caritas lancia il progetto “Nonni-padrini – incontro tra le generazioni”. Secondo questo progetto pilota, della durata di 3 anni, a partire da gennaio 2013 la Caritas associa famiglie con figli della città bernese interessate al progetto a persone attive a partire dai 50 anni.
Nello specifico si vedrà di far incontrare bambini senza nonni e nonni senza nipoti, in modo che possano creare e instaurare quel bellissimo rapporto che c’è tra nonni e nipoti. Anche se le condizioni di vita hanno permesso un aumento di tre o quattro generazioni della stessa famiglia, i rapporti tra queste generazioni non sono più ovvi come potevano essere una volta: è raro che diverse generazioni vivano sotto lo stesso tetto e la distanza geografica è sempre più aumentata. Per non considerare il fatto che molte persone anziane si trovano privi di nipoti per diversi motivi. La città di Berna e la Caritas hanno dunque pensato a questo progetto in modo che non venga a mancare alle persone questo scambio importante e reciproco che c’è tra nonni e nipoti, tra anziani e giovani. Il progetto dei nonni padrini da un compito significativo: i bambini dai 4 ai 12 anni possono costruire un rapporto con i nonni, persone attive a partire dall’età di 50 anni, e le conoscenze possono essere utile per condividere esperienze di vita. Infine i genitori possono approfittare dei contatti sociali con la le generazione più anziane.
La Caritas Berna con la collaborazione dell’assicurazione vecchiaia della città di Berna controlleranno in questi di tre anni di fase pilota se l’offerta soddisfa il bisogno della popolazione. La Caritas di Berna esegue già un progetto di questo genere con successo, per cui ha la necessaria esperienza per quel che riguarda il benessere dei bambini e la protezione dell’infanzia. Si occuperanno con cura della scelta dei padrini adatti alle famiglie interessate. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito della Caritas Berna www.caritas-bern.ch/patengrosseltern.