Saranno pure più poveri, ma gli italiani non hanno alcuna intenzione di restarsene a casa per le vacanze.
Il numero complessivo di chi passerà fuori le feste di Natale e Capodanno balza infatti da 8,2 fino a quasi 10 milioni, con un incremento del 20%. È quanto emerge dall’indagine previsionale di Federalberghi-Confturismo, presentata in occasione del periodo festivo.
Il giro d’affari determinato da questo movimento turistico assommerà a circa 5,3 miliardi di euro (rispetto ai 4,8 miliardi del 2008), pur diminuendo la spesa media pro-capite sia a Natale sia a Capodanno.
Nel dettaglio, per Natale saranno 4,8 milioni gli italiani maggiorenni (rispetto ai 4 milioni del 2008) che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un incremento di circa il 20%.
Di essi l’85% (rispetto al 79% del 2008) resterà in Italia, mentre il 15% (rispetto al 21% del 2008) andrà all’estero.
C’è chi per una vacanza a fine anno riuscirà a spendere fino a 50 mila euro, ma la maggior parte degli italiani, per le feste 2009, si accontenterà di “mete popolari” e prezzi scontati. Nonostante questo sia stato un anno “complicato” a causa della crisi economica, con una flessione del 10% nel giro d’affari dei tour operator, le prenotazioni per Natale e Capodanno ci sono. E tra le mete più gettonate spiccano le capitali europee, il Mar Rosso, le Maldive e il Kenya.
Chiusi ufficie scuole, a Natale e Capodanno partiranno intere famiglie, in media, per un viaggio di corto-medio raggio in Paesi come Tunisia, Marocco, Egitto e Capo Verde, spendendo tra gli 800 e i 1.200 euro a persona.
Chi invece vorrà raggiungere mete più lontane, come ad esempio Cuba e i Caraibi, arriverà a spendere anche fino a 5 mila euro.
Quest’anno è in voga la Repubblica Dominicana, uno dei luoghi per eccellenza delle coste caraibiche, con una spesa di circa 2600 a persona.
Ma non mancano i turisti di fascia elevata che quest’anno, nonostante la crisi, non baderanno a spese, mettendo a disposizione dai 30 ai 50 mila euro per passare Natale e Capodanno in Australia o in America. Rispetto al 2008, infatti, la fascia medio alta ha prenotato di più: nel 2009 c’è stato un aumento del 5-6% delle pratiche dei tour operator, soprattutto nell’ultimo periodo utile.
Se molte delle mete all’estero sono già decise, restano legate al meteo, invece, le sorti del turismo in Italia. In particolare si guarda alle nevicate che, se saranno abbondanti, richiameranno turisti sulle Alpi, sempre ben organizzate e sempre molto gettonate.
A soffrire saranno invece le città d’arte. “Il turismo in Italia – ha dichiarato il presidente di Federturismo, Daniel John Winteler – è in fase di assestamento. In generale la stagione invernale segna un andamento piatto, ma per la primavera e l’estate prossima si attende un segnale di ripresa”.
La crisi è quindi sparita? Non proprio. Se in molti, come abbiamo visto, non rinunceranno alla vacanza, altrettanti lasceranno le valigie in soffitta. Anzi, aumentano pure questi. La recessione, sempre secondo Federalberghi, tratterrà a casa 17 milioni di persone rispetto ai 15 dell’anno scorso (+13%).
Dati schizofrenici, che non sono piaciuti al presidente della Federalberghi, Benabò Bocca: “Gli aumenti a due cifre di italiani in vacanza a Natale e Capodanno ed il parallelo incremento di italiani che sempre nel medesimo periodo non faranno nemmeno un pernottamento fuori casa per motivi economici, rappresenta un segnale che guardiamo con preoccupazione”.
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