Intervista al giovane rapper italiano Rocco Hunt in vista dell’evento alla Eventhalle a Bülach il 25 aprile 2015
Già da piccolo eri interessato al mondo dell’hip Hop, cosa ha scatenato in te questa passione?
Beh sicuramente ho iniziato grazie ai miei amici che già ascoltavano il genere. Incuriosito mi sono informato e ho conosciuto anche gli altri esponenti di questa cultura. Ho iniziato così quasi per sbaglio, e poi alla fine l’hip hop è diventata la cultura su cui si è basata la mia vita fino ad adesso.
Sei il vincitore della “Sezione Giovani” del Festival di Sanremo, raccontaci della tua esperienza…
L’esperienza al Festival di Sanremo è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita perché è un palcoscenico importante, fa da amplificatore ad un messaggio forte che io ho voluto divulgare all’azione, appunto al disagio della mia terra, la terra dei fuochi e a tutti i problemi che abbiamo. Io ho deciso di portarli su quel palco e ringraziando il cielo mi è andata bene, sicuramente è stata un’esperienza che ricordo con tanto, tanto piacere.
Parlaci del tuo album “A Verità” che è subito schizzato in testa alle hit parade…
Sì, abbiamo festeggiato una decina di giorni fa il primo compleanno… è passato un anno dall’uscita dell’album e diciamo siamo vicinissimi al traguardo del disco di platino, quindi insomma siamo molto contenti del risultato del disco. Il disco è stato “figlio” dell’esperienza che stavo vivendo del Festival di Sanremo e quella del lavoro che è stato svolto. È un disco che parla della mia vita, della mia ricerca della verità personale e adesso sto lavorando al disco nuovo e step by step cerchiamo di fare tutto.
Puoi dire se tra i brani dell’album c’è il tuo preferito?
Beh, se devo dire la verità ogni traccia mi sta simpatica. Se devo saltare una traccia o mandarne avanti una in quel disco non lo faccio perché ogni traccia ha la propria storia, ogni traccia è figlia di un momento di una connessione, di un’energia e quindi le ricordo tutte con tanto piacere.
Per “A Verità” hai collaborato con tanti artisti, con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
Il mio sogno nel cassetto è quello di fare un pezzo con Giorgia, sarebbe una grande occasione per un giovane come me, insomma sarebbe un sogno perché comunque sono un fan di Giorgia e mi piace tantissimo. Diciamo che nell’album “A Verità” ho collaborato con artisti non proprio puramente hip hop come Eros Ramazzotti con cui abbiamo ripreso il brano di Edoardo Bennato “Credi”, poi ho collaborato con Tiromancino e via dicendo. Quello che manca, secondo me, è proprio una voce femminile che potrebbe essere quella di Giorgia, magari.
Da dicembre è in vendita il tuo libro “Il sole tra i palazzi” com’è stato passare da rapper a scrittore?
In realtà non sono mai passato da rapper a scrittore, perché comunque il libro non è che è un libro fantasy, oppure un romanzo, è un libro che parla della mia vita, della mia storia: per me è stato come una chiacchierata al bar, o meglio, come una “Jam Session” un “free style”, quindi non mi sono mai allontanato dal rap per accingermi alla scrittura, non mi appartiene. Però, diciamo che il libro parla della mia vita, un racconto, non una biografia perché a 20 anni mi sembra troppo presto per fare una biografia. È un racconto che parla di questo mio ultimo anno e riferito al fatto che le copertine dei mie dischi sono sempre state cupe, molto grigie, mentre quest’anno hanno visto un po’ di sole e io questa cosa l’ho vista come il sole tra i palazzi, usandola come metafora del cambiamento della mia vita.
Cosa ti aspetti dal pubblico svizzero, e cosa si possono aspettare i tuoi fan da te durante l’evento a Bülach il 25 aprile?
Sono molto onorato di venire in Svizzera perché il mio bisnonno è stato un emigrato. Arrivò in Svizzera quando io giustamente ancora dovevo nascere, vengo da una famiglia di migranti. Sono orgoglioso di venire in Svizzera a portare la mia musica proprio dove i miei bisnonni andavano a lavorare per portare il pane a casa. Sono molto orgoglioso di ciò e farò questo concerto con un occhio di riguardo, soprattutto a tutte le persone che hanno dovuto lasciare la propria terra per cercare un posto migliore e infine sarò anche molto felice di trovare tutti i miei compaesani in Svizzera.
Sarah Salamone