Gli aumenti dei premi delle casse malati 2018 saranno tra il 4% e il 5%. L’incremento è calcolato in base ai costi sanitari del 3.8% per assicurato nel 2016. I più colpiti bambini e giovani adulti
La qualità del sistema di sanità svizzera è fra i migliori al mondo e di livello, ma ha il suo prezzo. In quattro anni l’impennata dei premi è stata del 12%, un aumento che pesa soprattutto sull’economia domestica e su chi ha un reddito basso. Una famiglia svizzera media con un reddito annuo di 70.000 franchi ha difficoltà a pagare i premi nonostante i sussidi federali e cantonali per la riduzione individuale dei premi. In confronto all’aumento dei premi la riduzione è salita solo minimamente del 6% e la famiglia deve pagare in media 1.700 franchi in più per i premi. Sotto la pressione di dovere risparmiare, alcuni cantoni hanno iniziato a tagliare i sussidi. Anche per il 2018 non ci sarà dunque un freno all’emorragia dei premi: in media aumenterà del 4% il premio standard per gli adulti con una franchigia di 300 franchi e copertura contro gli infortuni. A secondo del Cantone, il rincaro sarà compreso tra l’1.6% e il 6.4%, nel Canton Zurigo sarà sotto la media con il 3.7%. Sarà più marcato quello per i minorenni (5%) e per i giovani adulti tra i 19 e i 25 anni (4.4%). L’aumento per i minorenni è da ricondurre all’insufficienza dei premi degli ultimi anni per coprire i costi.
Alcuni motivi per gli aumenti dei premi sono l’evoluzione demografica, i progressi tecnici della medicina e la crescente richiesta di prestazioni mediche da parte degli assicurati che scelgono spesso la via più costosa come l’ospedale anziché il medico di famiglia per i trattamenti. Ma le cause sono più complesse e riguardano tutte le categorie che sono partecipi del sistema sanitario svizzero e hanno tutte le loro colpe. I settori sui quali si concentrano i costi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medio-sanitare sono i medici con studio proprio, il trattamento stazionario e ospedaliero ambulatoriale e medicamenti soggetto a rimborso da parte delle casse malati. Di conseguenza il ministro della sanità Alain Berset ha lanciato un appello a tutte le parti coinvolte, anche i cittadini, affinché facciano di più per contenere i costi sanitari. “Ci sono alcuni fattori da eliminare come le operazioni inutili, l’aumento della quantità delle prestazioni per arrotondare le entrate o il trattamento ambulatoriale dei pazienti anziché stazionario”. Per uscire da questo dilemma il Consiglio federale ha avviato delle misure per ridurre i costi annui di circa 470 milioni di franchi. Due di queste misure sono l’adeguamento del tariffario per le prestazioni mediche (TARMED) che entrerà in vigore il 1. gennaio 2018 e l’intervento sui prezzi dei medicamenti, in Svizzera molto superiori che all’estero. È indirettamente anche un segnale di accondiscendenza all’industria farmaceutica svizzera.
La responsabilità di ridurre i costi non è solo del Governo, ma ricade anche sulle parti coinvolte che seguono i propri interessi e si accusano a vicenda del costante aumento dei costi. Serve una visione generale nella politica sanitaria e sociale per affrontare con efficacia e mezzi adeguati l’esplosione continua dei costi. Su questo aspetto (intervenire sui costi) tutti concordano, ma con proposte diverse. L’UDC propone di ridurre le prestazioni assicurate e il PS vuole limitare i premi al 10% del bilancio domestico. Santésuisse, l’organizzazione di molte casse malati, ha espresso critiche meno negative nei confronti del Governo, lodando la misura “di non mantenere i premi artificialmente bassi” e punta il dito sulla distribuzione dei costi. ”Si devono armonizzare le tariffe di tutte le prestazioni mediche e auspichiamo una revisione di tutte le tariffe con un contributo forfettario anche per le prestazioni mediche e non solo ospedaliere” ha spiegato Verena Nold di Santésuisse. Un consenso appare però lontano anni luci e il sistema sanitario svizzero funzionerà affinché gli assicurati saranno disposti a pagare tanto per la salute.
Gaetano Scopelliti