Nel 2019 la Svizzera accoglierà un gruppo di 800 rifugiati particolarmente vulnerabili, si tratta nello specifico di vittime del conflitto siriano
Il Consiglio federale ha deciso di proseguire la sua partecipazione al programma di reinsediamento coordinato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ACNUR e propone di mantenere il principio dell’accoglienza dei rifugiati nel contesto del reinsediamento anche in futuro.
La proposta del Consiglio federale si fonda su una strategia elaborata congiuntamente da rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni nonché delle città e dei Comuni. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP consulterà ora le commissioni parlamentari competenti.
Nel corso degli ultimi mesi, il numero delle domande d’asilo presentate in Svizzera e in Europa sono nettamente diminuite. Le difficoltà, tuttavia, permangono nelle diverse regioni di provenienza dei rifugiati e dei migranti e la situazione umanitaria, segnatamente in Siria e nei Paesi limitrofi, rimane drammatica. Per le persone particolarmente vulnerabili che non possono né rimanere nel loro attuale Paese di accoglienza, né tornare nel Paese di origine il reinsediamento costituisce l’unica soluzione stabile.
La Svizzera è attiva in tante regioni di crisi con gli aiuti umanitari e allo sviluppo. A titolo complementare, dal 2013 il Consiglio federale ha approvato, mediante diverse decisioni, l’accoglienza in tutto di 3500 rifugiati riconosciuti nel quadro di programmi di reinsediamento ACNUR.
Migliorare la preparazione dell’accoglienza di gruppi di rifugiati
Dal 2013 la Svizzera ha regolarmente accolto gruppi di rifugiati particolarmente vulnerabili nel quadro del reinsediamento, per un totale di circa 1000 persone all’anno. Dalla valutazione del progetto pilota condotto tra il 2013 e il 2015, è emerso che il reinsediamento richiede una preparazione mirata e una pianificazione accurata ai fini di un’organizzazione ottimale per tutti i partner: comuni, città, Cantoni e Confederazione. Sulla base di una strategia elaborata da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di tutte le cerchie interessate, il Consiglio federale propone dunque di decidere ogni due anni in merito a un programma per accogliere in totale 1500-2000 rifugiati particolarmente vulnerabili.
In caso di forte aumento delle domande d’asilo, il Consiglio federale potrà sospendere il programma in corso. L’attuazione della strategia è accompagnata da un gruppo di lavoro comprendente rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e dei comuni. Il DFGP consulterà ora le commissioni parlamentari competenti prima della decisione definitiva del Consiglio federale.
In attesa dell’attuazione di questa nuova strategia, fissata per il 2020, e per garantire la continuità dell’impegno svizzero, nel 2019 saranno accolte 800 persone particolarmente vulnerabili provenienti soprattutto dal conflitto in Siria. Il contingente stabilito dal Consiglio federale alla fine del 2016 sarà presumibilmente esaurito ad inizio del 2019.
Le misure d’integrazione specifiche si sono dimostrate efficienti
Per essere accolti dalla Svizzera nel quadro del programma di reinsediamento, i rifugiati devono soddisfare una serie di requisiti. Prima di proporre alla Svizzera di accogliere determinati rifugiati, l’ACNUR effettua un’approfondita verifica di sicurezza. La SEM trasmette quindi la documentazione dell’ACNUR al Servizio delle attività informative della Confederazione SIC per un controllo supplementare e nel contempo verifica anche la disponibilità all’integrazione in Svizzera. Le persone accolte nel quadro di questo programma ottengono la qualità di rifugiato e non devono seguire la procedura d’asilo al loro arrivo nel nostro Paese.