Rinviato al Governo il progetto sulla modifica della legge federale sugli stranieri
L’iniziativa contro l’immigrazione di massa porta la prima conseguenza nella politica interna. Il Consiglio nazionale ha ritenuto inopportuno continuare i lavori al progetto sulla modifica della legge federale sugli stranieri, che il Consiglio degli Stati aveva approvato con 24 voti contro 7 lo scorso dicembre, e ha incaricato il Consiglio federale, senza un controprogetto, di rielaborare la revisione. L’esecutivo dovrà attenersi al nuovo contesto politico e alle nuove esigenze costituzionali che comporta l’iniziativa. L’attuale legge sugli stranieri divide i cittadini in due limiti di validità: persone dall’Unione europea e da stati terzi. Ciò non ha senso, in quanto l’iniziativa mette in discussione la libera circolazione delle persone, accordo che potrebbe essere disdetto o ridimensionato. Inoltre il testo dell’iniziativa UDC impone esplicitamente “una capacità di integrazione” per la concessione dei permessi di dimora. Il partito democentrista avrebbe voluto affossare la revisione, ma la proposta di non entrare in materia è stata respinta con 124 voti contro 50 e 1 astenuto.
La revisione della legge federale, basata sul principio di “promuovere e pretendere”, era stata proposta dal ministro di Giustizia e Polizia, Simonetta Sommaruga, ed è volta a incoraggiare l’integrazione, a regolare l’autorizzazione di domicilio e il ricongiungimento familiare. L’integrazione fissa i criteri nella facoltà di potere comunicare in una lingua nazionale, rispettare la sicurezza e l’ordine pubblico e i valori della Confederazione.
Oltre al rinvio della legge, il Governo ha ricevuto un incarico supplementare: quattro iniziative parlamentari di Philipp Müller (PLR), che sono state già accolte dalle commissioni di entrambe le camere, ma non ancora attuate. Le richieste chiedono che gli stranieri, che mostrano scarsa volontà di integrazione, debbano essere relegati allo status di annuali. Chi riceve prestazioni complementari non potrà ricongiungere la famiglia. Le autorità dovrebbero ottenere più spazio di manovra nell’accertare abusi negli aiuti sociali e le richieste di congiungimento familiare da parte di persone con un permesso di domicilio dovranno essere adeguate a quelle degli annuali. Simonetta Sommaruga ha ammesso, che il rinvio del progetto sia sensato e vada rivisto ed ha assicurato l’impegno del Consiglio federale, che comunque continuerà a seguire il concetto superiore: l’integrazione dovrà essere attivamente promossa e pretesa.
1 commento
Forse qualcuno non si é ancora reso conto della volontà popolare del popolo Svizzero, i finti buonisti della sinistra con il loro comportamento violano in modo sistematico, la volontà popolare. Promuovere l’ integrazione potrebbe anche essere condivisibile, ma pretendere mi sembra un attiminno eccessivo. Nel caso specifico l’ emigrazione é una scelta, dunque: credo non ci sia molto da pretendere.La qualità di vita di questo paese, negli ultimi 20 anni ha avuto un degrado dovuto anche alla immigrazuone senza controllo. Qualcuno dirà: ma lei non é anche un cittadino emigrato in Svizzera? Certo; Infatti, rispettando le condizione imposte dalla società Elvetica, ho capito di vivere in un paese aperto democratico e con il senso dello stato, cosa che noi purtroppo ci sogniamo. C’é una contraddizione impressionante nelle affermazioni delle distorte menti sinistroidi, una mentalità ormai in fase decadente che non puo’ e non deve insagnare niente a nessuno. Rispetto per la scelta di un popolo che ha poco da imparare.