La coppia franco-tedesca ha lanciato, a Parigi, con grande determinazione, la proposta di un nuovo trattato europeo, una sorta di ‘superMaastricht’ con regole più severe e coercitive di quelle attuali, in particolare per i bilanci degli Stati. Presidente e cancelliera hanno esposto il loro piano di revisione dei trattati, con sanzioni automatiche per chi non controllerà i deficit. Una “regola d’oro per rinforzare l’armonizzazione”, questo dovrebbe essere il nuovo trattato secondo Parigi e Berlino. Merkel e Sarkozy sono d’accordo sul fatto che i nuovi accordi sull’Unione uropea dovrebbero essere stipulati o tra i 27 membri oppure tra i 17 paesi che compongono l’eurozona. Ai quali potrebbero poi unirsi altri paesi su base volontaria. Una lettera verrà inviata mercoledì 7 al residente dell’unione europea Herman Van Rompuy, alla vigila del nuovo vertice sulla crisi a Bruxelles. Il premier Gb David Cameron, qualche giorno fa, in visita a Parigi, aveva detto dopo un incontro con Sarkozy che Londra non vede la necessità di cambiare i trattati. Ma che se ciò avvenisse, lui sarebbe il garante di “vantaggi” per la Gran Bretagna. Proprio in funzione dell’incognita britannica, Sarkozy e Merkel hanno pensato all’alternativa di cambiare le regole nella zona euro, con l’ipotesi di “volontari”, ma la strada – stando a fonti Ue – è tutt’altro che spianata. Il duo ‘Merkozy’ vuole poi procedere “rapidissimamente” con la rivoluzione dei trattati. Una corsa contro il tempo per “riportare la fiducia nell’euro e nella zona euro”, ha martellato più volte Sarkozy. Insomma, fra i due paesi che aspirano a trainare tutti gli altri fuori dalla crisi, c’é “accordo completo”, giura Sarkozy, atteso con la Merkel alla prova dei fatti. I due si sono scaldati quando è stata loro posta l’inevitabile domanda sulla “germanofobia” crescente in Francia: la cancelliera ha confinato questi sentimenti in coloro che “non conoscono” la natura dei rapporti reali fra Parigi e Berlino. Sarkozy si è calato nel suo ruolo preferito, accusando i socialisti di fare “quello che mai la sinistra in passato aveva fatto”, sabotare l’amicizia franco-tedesca, “l’eredità più importante che ci hanno lasciato i nostri padri”. L’accordo sulla ‘superMaastricht’ “é naturalmente aperto agli altri”, ha concesso la Merkel, mentre dall’Italia il premier, Mario Monti, si è “ripromesso” di avere “un ruolo nel dibattito” sui trattati e di puntare il più possibile sul “metodo comunitario”: penso che la “cooperazione stretta franco-tedesca sia condizione necessaria” per i progressi nell’integrazione europea ma, ha avvertito, “non sufficiente”.