Il mondo della moda, come comunque altro settore che produce alti guadagni, ha da nascondere per bene i suoi scheletri nell’armadio e questa volta si tratta di veri e propri scheletri! Per meglio dire di donne dalle sembianze scheletriche che molte delle grandi firme usano per far sfilare le loro collezioni stagionali. La lotta contro l’anoressia che cammina di pari passo sulle passerelle di moda con le giovani modelle, anche se sempre più accesa e sentita, non sembra sortire i risultati sperati e il fenomeno, invece che ridimensionarsi, si arricchisce di dettagli raccapriccianti che vengono fuori a più riprese. Le ultime sbalorditive novità saltano fuori grazie alle scottanti rivelazioni fatte Kristie Clements, ex editor di Vogue Australia, nel libro “Vogue Factor” in cui senza remore racconta i lati nascosti del fashion system.
Modelle scheletriche che mangiano pezzi di stoffa per ingannare la fame prima di un lavoro, sembra fantasia o una semplice invenzione, sembra invece che si tratti di realtà. A rivelarlo è proprio Kristie Clements, editor di Vogue Australia, che dopo aver ricevuto il benservito dopo 25 anni di lavoro nel celebre magazine ha pubblicato “The Vogue Factor“, un libro shock in cui rivela i segreti del patinato mondo della moda. Senza remore racconta il disagio delle modelle ossessionate dalla linee, alcune delle quali arrivavano ad ingoiare pezzi di stoffa per ingannare la fame, molte altre si trovavano in letti di ospedale con flebo attaccate per potersi riprendere dopo i giorni di digiuno. Continua affermando di aver visto modelle mangiare un solo pasto in tre giorni di lavoro, ragazze che a fine giornata non riuscivano a stare in piedi, spiegando che solo nel momento in cui una modella riusciva a perdere due taglie veniva considerata finalmente adatta per le sfilate di Parigi.
Vogue Australia ha commentato la vicenda affermando che quelle della Clements sono esagerazioni, molti critici hanno infatti affermato che la pubblicazione di un libro del genere sia solo la vendetta di una editor licenziata.