Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto che entro la fine del 2014 terminerà ogni attività di combattimento delle truppe americane in Afghanistan. I talebani hanno condannato l’annuncio come una violazione della sovranità e diritti umani
La presenza militare americana finirà del tutto entro la fine del 2016. Per confermarlo Obama ha detto: “Non è stata l’America a volere questa guerra, ma siamo stati noi ad essere attaccati da al Qaida. Ora la porteremo a termine in modo responsabile”. Ogni attività di combattimento delle truppe americane in Afghanistan terminerà alla fine del 2014, quando resteranno comunque nel Paese asiatico ancora 9.800 soldati, ovvero il personale per la sicurezza delle sedi diplomatiche.
La decisione di Barack Obama, di fissare una data per il ritiro delle truppe in Afghanistan “è un errore colossale e un trionfo della politica sulla strategia e il buon senso”, hanno commentato i repubblicani per bocca dei senatori John McCain e Lindsey Graham. Già da un po’ si sapeva che le truppe americane insieme alle forze della NATO e gli altri partner si impegnavano a formare le forze di sicurezza afghane per sostenere la lotta contro la rete terroristica Al-Qaida, ha dichiarato la portavoce della casa bianca.
“Stiamo finendo il lavoro che abbiamo iniziato nel 2001. Inoltre, entro la fine del 2014, interromperemo anche le operazioni militari e i pattugliamenti”, ha poi aggiunto il presidente degli USA. Gli uomini rimasti avranno quindi solo l’obiettivo di addestrare le truppe locali e continuare a collaborare nelle operazioni contro i terroristi di Al-Qaeda. Un ritiro dell’esercito Usa potrebbe dunque permettere la firma dell’accordo bilaterale di sicurezza, che prevede proprio che la presenza degli americani continui anche dopo il 2014, anno in cui terminerà il mandato della Nato. Il presidente afghano uscente Hamid Karzai aveva rifiutato di firmare questo accordo, ma entrambi i candidati alle presidenziali, Ashraf Ghani e Abdullah Abdullah, hanno invece promesso di impegnarsi per il raggiungimento di una tale collaborazione. Il presidente Usa Obama si è quindi detto “molto fiducioso”. L’annuncio del ritiro delle truppe è però stato accolto con disappunto da alcuni osservatori presenti in Afghanistan, dove c’è una diffusa convinzione che una presenza straniera probabilmente continuerà ancora per un decennio. “L’Afghanistan non è pronto. Se il ritiro non verrà fatto responsabilmente, diventerà come l’Iraq”, ha dichiarato Mia Gul Wasiq, analista delle politiche di sicurezza dell’Afghanistan. “Non siamo stati capaci di dare vita a un governo forte e stabile. Gli Stati Uniti non hanno fatto il loro lavoro, che era quello di debellare il terrorismo dal Paese. La guerra e il terrorismo sono ancora qui e dunque il loro lavoro non è concluso. Perciò questo piano di ritirare le truppe e la scadenza che è stata prefissata, non è qualcosa di fattibile sulla carta”, ha poi aggiunto.
I talebani afghani hanno condannato l’annuncio del presidente americano Barack Obama circa il ritiro completo delle sue truppe entro il 2016. “Consideriamo questo annuncio come una violazione della sovranità, della religione e dei diritti umani dell’Afghanistan”, si legge in un comunicato, in riferimento ai circa 10 mila uomini che rimarrebbero sul territorio anche dopo che le operazioni militari saranno terminate. “Abbiamo sempre detto che se anche solo un soldato americano rimarrà in Afghanistan, la nostra nazione non lo accetterà e la jihad continuerà a combattere gli Usa”, continua la nota. Infatti, nonostante sia stato annunciato un ritiro completo delle truppe, una forza residuale statunitense rimarrebbe sul suolo afghano se si dovesse raggiungere la firma dell’accordo bilaterale sulla sicurezza che finora il presidente uscente Kamid Harzai si è sempre rifiutato di firmare. I talebani hanno dunque insistito sul fatto che le truppe Usa si ritirino dal Paese immediatamente. “I leader americani dovrebbero fare ora cioè che hanno intenzione di fare fra due anni. Se gli Stati Uniti vogliono veramente liberarsi della guerra in Afghanistan, dovrebbero ritirare adesso e completamente i loro soldati”, conclude la nota.