Repubblicani: le nuove misure sono “forma di intimidazione che compromette la libertà”
L’epidemia di violenza da armi da fuoco rappresenta una crisi nazionale. A scriverlo è il presidente Barack Obama, tornando a difendere con forza la necessità di estendere il controllo sul possesso di armi da fuoco, in un contributo per il New York Times pubblicato nelle stesse ore in cui il leader della Casa Bianca è apparso in un dibattito televisivo ospitato dalla Cnn e dedicato sempre allo stesso argomento.
“Una crisi nazionale di questa portata richiede una risposta nazionale. Ridurre la violenza provocata dalle armi da fuoco sarà difficile”, non si nasconde Obama che guarda ad una riforma sul possesso di armi come a qualcosa che “non accadrà durante la mia presidenza”. “Ma ci sono passi che possiamo compiere ora per salvare vite” e tutti “dobbiamo fare la nostra parte”, perché “abbiamo tutti una responsabilità”, scrive.
Oltre all’impegno “come presidente, continuerò – sottolinea Obama – anche a compiere ogni azione possibile come cittadino. Non farò campagna, non voterò a favore, non sosterrò nessun candidato, anche nel mio stesso partito, che non appoggi una riforma sulle armi da fuoco”. “E se il 90% degli americani favorevoli a questa riforma si uniranno a me, eleggeremo la leadership che meritiamo”.
Intervenendo da Fairfax sulla Cnn in un dibattito sulle armi Obama ha quindi detto di rispettare il diritto a possedere un’arma da fuoco ma ha insistito sulla necessità di fare in modo che le armi “non cadano nelle mani sbagliate”. Tutti concordano sulla necessità di perseguire chi ha commesso crimini, ma chi li commette – ha sottolineato Obama – non dovrebbe avere accesso così facilmente alle armi”. Obama ha quindi insistito sulla necessità di garantire l’incolumità dei bambini in un paese dove ogni anno le armi da fuoco fanno 30mila morti.
Al dibattito non hanno voluto prendere parte rappresentanti della potente lobby delle armi, la National Rifle Association (NRA).
Obama in lacrime
“Ogni volta che penso a quei bambini mi arrabbio, e comunque succede per le strade di Chicago ogni giorno”. Lo ha detto Barack Obama, non nascondendo le lacrime, nel discorso pronunciato alla Casa Bianca in cui ha annunciato le nuove misure di controllo sulla vendita delle armi. Il pensiero del presidente è andato in particolare alle giovanissime vittime. “Se amiamo i nostri bambini e ci importa del loro futuro, possiamo tagliare tutto il dibattito e fare la cosa giusta per il Paese”, ha detto, visibilmente emozionato, tra gli applausi del pubblico alla Casa Bianca, composto da molti familiari di vittime di sparatorie.
Le lacrime sono state l’apice di un discorso appassionato del presidente che ha ribadito di aver deciso di agire perché “la gente muore e le scuse per non agire non sono più sufficienti”. E, di fronte all’opposizione dei repubblicani del Congresso, Obama ha ricordato di avere il sostegno della maggioranza degli americani per azioni di buon senso, come quella varata per allargare anche alle vendite on line e nei gun show i controlli di idoneità degli acquirenti che sono già in vigore nelle armerie.
Le misure varate non violano il secondo emendamento della Costituzione, ha aggiunto ancora Obama: “Non importa quanto le persone possano distorcere le mie parole, io ho insegnato diritto costituzionale, ma credo che noi possiamo trovare il modo di ridurre la violenza delle armi senza violare l’emendamento. Noi non dobbiamo accettare questa carneficina come il prezzo della libertà”. In particolare, “chiunque venda armi dovrà effettuare i controlli sull’idoneità degli acquirenti, sia che venda su Internet o che venda nelle fiere”. “Non siamo qui per discutere dell’ultima sparatoria di massa, ma per aiutare a prevenire la prossima”, ha affermato ancora.
Le azioni annunciate da Obama sono una “forma di intimidazione che compromette la libertà”. Questa la dura risposta dello speaker repubblicano della Camera dei Rappresentanti, Paul Ryan. “Invece di concentrarsi su criminali e terroristi, prende di mira i cittadini più rispettosi della legge”, afferma Ryan in riferimento alle decisioni del presidente Usa.
Adnkronos