Sono due gli oggetti che riguardano la tutela dei bambini, di cui il Consiglio nazionale ha parlato la scorsa settimana
Difronte al sospetto di maltrattamenti su un bambino, secondo le regole in vigore gli specialisti in contatto con minorenni hanno l’obbligo di avvisare le autorità. Il Consiglio federale, soprattutto a riguardo dei dati dell’Autorità di protezione Kesb, (vedi box), intende modificare queste regole estendendo l’obbligo di avvisare le autorità a tutti gli specialisti che hanno regolari contatti professionali con minori. Il Consiglio nazionale però, con 96 voti contro 2 ha votato contro queste modifiche, sostenendo che il “Codice civile svizzero non necessita di un rafforzamento per quel che riguarda la protezione dei minorenni”, riferisce l’ats.
Soprattutto i partiti PLR e UDC sarebbero stati contro perché la legge in vigore sarebbe sufficiente.
Basta con gli schiaffi ai bambini, per legge
Protezione dell’infanzia Svizzera chiede di introdurre nel Codice civile l’educazione senza violenza, già a febbraio la fondazione aveva pubblicato un rapporto, dichiarando che “‘Uno schiaffo non ha mai fatto male a nessuno!’, secondo le indagini, in Svizzera la maggioranza dei genitori condivide questa opinione – anche quando si tratta di punire i più piccoli e i più deboli, i bambini di meno di quattro anni”.
Secondo uno studio rappresentativo di D. Schöbi e M. Perrez, sulle abitudini dei genitori svizzeri in materia di punizioni, circa 35’000 bambini nella fascia di età fino ai quattro anni, ricevono regolarmente schiaffi, tirate di capelli e sculacciate. Inoltre la fondazione, basandosi sulle statistiche degli ospedali pediatrici svizzeri, sottolinea come ogni anno in Svizzera centinaia di bambini subiscono anche gravi maltrattamenti con lesioni serie da parte dei genitori.
Diversi politici si sono espressi a favore della richiesta di Protezione dell’infanzia Svizzera, “Gli adulti non possono adoperare metodi con i bambini che altrimenti condannano – ha dichiarato secondo l’ats la Consigliera nazionale Chantal Galladé del PS, sottolineando anche i danni fisici – Gli schiaffi possono ferire gravemente il meato uditivo di un bambino”.
Sono contrari invece i politici dei partiti borghesi, che sottolineano in prima linea che una legge di questo genere sarebbe problematica, perché potrebbe punire i genitori a torto.
La risposta di Protezione dell’infanzia Svizzera però è chiara: “Per i genitori che conformemente ai loro valori si oppongono alle punizioni corporali è facile riflettere sul proprio stile educativo e modificare il proprio comportamento. Il discorso cambia per i genitori sostanzialmente favorevoli alle punizioni corporali, che non riflettono sul loro atteggiamento. Per favorire questa riflessione individuale occorre iscrivere nella legge un chiaro rifiuto delle punizioni corporali come metodo educativo”.
Inoltre “L’iscrizione del diritto dei bambini a un’educazione non violenta nel Codice civile svizzero farebbe chiarezza e lancerebbe un appello agli educatori. Agirebbe preventivamente e completerebbe opportunamente le possibilità d’intervento già previste dalla legge”.
Kesb: nel 2014 le cliniche pediatriche hanno registrato 1’405 casi di maltrattamenti, il 40% dei bambini aveva meno di 6 anni
Le conseguenze di punizioni corporali…
scuotono la fiducia del bambino nei propri genitori
indeboliscono la sua autostima
promuovono un comportamento aggressivo
perturbano il suo sviluppo sociale, intellettuale ed emotivo
Protezione dell’infanzia Svizzera
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foto: Ansa