Si è svolta la 15esima edizione della giornata dedicata alla sensibilizzazione sul controllo del proprio peso
Motto della quindicesima edizione dell’Obesity day, l’iniziativa dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) per combattere l’obesità ed informare i cittadini è stato “Camminare è salute”.
“L’obesità è una patologia”, ha sottolineato Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI, sottolineando che il primo importante passo nella giusta direzione è quello di acquistare consapevolezza del problema che sempre più frequentemente si traduce in una questione di salute più che estetica. Infatti, secondo quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè quasi la metà degli italiani (49%) ha seguito una dieta nell’ultimo anno, ma mentre il 25% ha seguito una dieta dimagrante, un sostanzioso 14% ha cambiato il proprio regime alimentare a causa di una patologia come diabete, pressione alta, colesterolo o celiachia.
Una esigenza determinata dalla presenza in Italia di quasi 6 milioni di obesi e di 21 milioni in sovrappeso, poco meno del 60% del totale della popolazione. L’obiettivo, spiegano gli esperti, è muoversi di più. “Camminare è salute”, lo slogan lanciato dall’ADI in occasione di questo Obesity Day è infatti il primo e più importante consiglio per combattere e prevenire i chili in eccesso. Passeggiare a passo spedito per tre volte a settimana e per almeno 45 minuti è fondamentale per le persone di tutte le età, senza l’impegno richiesto da un qualsiasi sport, ma altrettanto salutare. In più, rientra nella nuova piramide alimentare mediterranea incentrata non solo sull’alimentazione, ma anche sui comportamenti quotidiani come il movimento e il riposo.
Oltre all’attività fisica, lo strumento-chiave per conservare il giusto peso è la dieta. Una tendenza verso il miglioramento degli stili alimentari che passa attraverso la riscoperta della dieta mediterranea. Nel 2015 si è avuta una svolta, con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta, per gli ortaggi freschi e per la pasta secca.
Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura. Quest’anno il consumo procapite di frutta e verdura sfiorerà i 320 chili a testa, ha stimato la Coldiretti.
La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani fino ad ora di conquistare il record nella longevità: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni.
Un ruolo importante per la salute – conclude la Coldiretti – riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco che è avvenuto oltre 5 anni fa, il 16 novembre 2010.
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