Dietologi ed esperti di educazione motoria a disposizione per consigli gratuiti.
È stata l’iniziativa del Centro diagnostico italiano di Milano per l’Obesity Day, giornata nazionale per la cura e la prevenzione dell’obesità, una delle patologie più diffuse nei paesi industrializzati e in via di sviluppo.
Questo lo slogan di quest’anno: “Ogni grande impresa inizia sempre con un primo passo”, ma più che uno slogan, ha voluto essere un incoraggiamento degli esperti dell’ADI (Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica, Servizi Territoriali, Centri Obesità) a tutti coloro che da anni lottano con i loro chili di troppo, in una continua e spesso mortificante sfida con la bilancia. Perché dimagrire è una vera e propria impresa. Difficile, ma non impossibile.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità nel nostro Paese è obeso il 17% degli uomini e il 21% delle donne, e le percentuali salgono sensibilmente quando si parla di sovrappeso: 50% per gli uomini, 34% per le donne.
Preoccupanti anche i dati riguardanti l’attività fisica, ignorata dal 33% degli italiani e dal 44% delle italiane con pesanti conseguenze per la salute.
Da qui l’idea del Cdi che ha proposto, per sabato 10 ottobre, dalle 8 alle 12, la possibilità di un consulto con un dietologo seguito da una seduta di fitness metabolico tenuta da un personal trainer nella palestra del centro di via Saint Bon.
“È fondamentale richiamare l’attenzione sull’attività fisica come coadiuvante alla riduzione e al controllo del peso corporeo, – spiega la dottoressa Claudia Brignani, responsabile del centro di terapia e riabilitazione del Cdi di Milano – un’attività fisica regolare, associata ad un corretto stile di vita, è indispensabile per il mantenimento del peso e per la prevenzione di molti fattori di rischio legati all’obesità: malattie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, osteoarticolari”.
Nell’ambito dell’Obesity Day, Coldiretti ha presentato i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, che rilevano come in Italia gli abitanti della Basilicata conquistano il primato dei più ciccioni d’Italia, seguiti sul podio da siciliani e calabresi, mentre i più in linea sono i piemontesi. I lucani sono ben al di sopra della media tra gli uomini (34 per cento) e tra le donne (42 per cento), seguiti dai siciliani (31 per cento sia per gli uomini che le donne) e dai calabresi (24 per cento gli uomini e 38 per cento le donne). Al lato apposto della classifica ci sono invece i piemontesi (12 per cento degli uomini e il 13 per cento delle donne), seguiti dai marchigiani (13 per cento degli uomini e 15 per cento per delle donne) e dai sardi (16 per cento gli uomini e 14 per cento le donne).
La situazione è ancora più grave se si considerano anche le persone in sovrappeso che in Italia, come già detto, sono la metà degli uomini e il 34% delle donne, mentre molto preoccupante è il dilagare del problema tra i più giovani.
“I bambini italiani sono i più grassi d’Europa con uno su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Se in questo caso il record spetta alla Campania, in generale – rileva la Coldiretti – il 12,3 per cento dei bambini è obeso, mentre il 23,6 per cento è in sovrappeso soprattutto per le cattive abitudini alimentari.
In Italia un bambino su quattro – conclude la Coldiretti – non mangia ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno mentre si incrementa il consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero e per questo occorre intervenire con una maggiore attenzione ai menu in casa e a scuola”.
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