Nella recente storia d’Israele
è ormai assodato che
le appropriazioni di terreni
da parte di coloni
nei territori occupati
sia con governi
di sinistra che di destra
non si sono mai fermate
nemmeno contrastate.
Dopo le atroci uccisioni del 7 ottobre
perpetrati da Hamas e compagnia
da condannare senza se e senza ma
si parla senza più ritegno
della Grande Israele
con i Palestinesi da sloggiare
come già succede a Gaza
poiché storicamente
l’intera Terra gli appartiene.
Facendo riferimento alle antiche scritture
sono ciecamente convinti
di eseguire la volontà di Yahweh
Dio dell’Antico Testamento.
Pezzi di Stato
continuano a spalleggiarli e armarli
con mitra, fucili e pistole
l’esercito sempre protetto
le ruberie di territori
alla luce del sole.
Gli avamposti militari
trasformati col tempo
in insediamenti sempre più grandi
mediante continui posti di blocco
bloccate a loro piacimento
le vie di comunicazione
tra i villaggi e città locali.
Il perdurare dell’occupazione militare
tiene in scacco la società civile
migliaia di ettari espropriati
lascia mano libera ai coloni
di distruggere e bruciare
le case dei residenti
perfino scuole costruite
con l’aiuto di Paesi europei.
Con tutta la buona volontà
si fa fatica a comprendere
suddetti comportamenti
che mostrano una mancanza
di empatia e una disumanizzazione
nei confronti di altri esseri umani.
Dal 2023 oltre 2400
attacchi di coloni
all’interno della Cisgiordania
si sono già contati
possono intimorire e minacciare
già uccisi senza ritegno
672 palestinesi.
Sanno di farla franca
seppure come assassini denunciati
non sottostanno come altri cittadini
alla democratica legislazione israeliana.
Già 700 mila coloni
rappresentano in Cisgiordania
il 15% dell’intera popolazione
comportandosi in casa altrui da padroni.
Abbattono le piante d’ulivo
patrimonio anche culturale dei locali
attaccano i pastori
vietando il libero pascolo dei greggi
tolgono l’elettricità alle case
bloccano l’erogazione dell’acqua
a intere zone abitate.
Impossibilitati sul posto a sopravvivere
le famiglie palestinesi
son costrette ad abbandonare
le case dei loro antenati
in parte già state diroccate
poi intervengono i bulldozer
per raderle al suolo.
Col beneplacito
del governo Netanyahu VI
si perpetua l’odiosa pulizia etnica
invisa ai semplici cittadini europei
mentre le democratiche Nazioni
non riescono a prendere serie misure
politiche ed economiche
per cercare di bloccare
lo scempio israeliano.
S. Dugo
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