Nella chiesa di Mira in provincia di Venezia il parroco Gino Ciccuto, domenica 3 marzo 2019, trova nel cestino delle offerte della messa una busta
contenente un obolo con la scritta: “prima i pensionati e gli anziani italiani da sempre, e immigrati stranieri per ultimi”. Subito potrebbe nascere una difficoltà: se un indigente ha padre italiano e madre straniera rientra? Se ha nonni italiani da decenni residenti all’estero usufruirà o dovrà esi
bire dal comune di residenza la carta d’identità, lo stato di famiglia per evitare di risultare disprezzabile meticcio? Il sacerdote ovviamente non ci sta e risponde che queste parole non hanno nulla a che fare con la fede e la vita cristiana e che l’elemosina va destinata prima di tutto ai più poveri senza guardare colore della pelle e provenienza. Il criterio discriminante non è l’italiano “prima i nostri” ma “la persona”. E bene fece il nostro Don a riportare indietro la busta al razzista offerente affinché se la gestisse lui senza strumentalizzare il luogo sacro. Eh sì, siamo all’elemosina sovranista, suprematista secondo un ultimissimo gergo, del più becero populismo. In questo articolo intendo riferirmi soltanto agli italiani di orgoglio cattolico, non agli agnostici, indifferenti, atei. E non perché questi valgano di meno, ma perché non hanno nel loro vangelo il consiglio di Gesù: “ero straniero e mi avete accolto”. E sottintendiamo pure accoglienza sostenibile. Tutto questo però ha un nome, un’origine, una persona chiara e precisa: Matteo Salvini.
Conosciamo già le sue espressioni che partono da lontano: gli stranieri? Sparare sulla carrette del mare, se annegano vuole dire uno, cento di meno, finita la pacchia, vengono qui a farsi le crociere, feccia della società, estirparli con la ruspa e un’infinità di disumane turpitudini ipocritamente santificate e benedette con l’agitare nella piazze la Bibbia, la corona del rosario, indossando T-shirt con la scritta “il mio papa è Benedetto”, (ci mancherebbe citasse Francesco, che esibisce una spilla aprire i porti), con la perorazione sulla famiglia tradizionale (ma beato lui che ha quattro “mogli”: Jeluzzi, Martinelli, Isoardi, Verdini) e vive da poligamo musulmano col crocefisso da sbattere in faccia ai musulmani e tutta una serie di oltraggi di cui sono pieni i giornali , le TV, e le pance nostre. La volpe cambierà pelo ma non vizio. È lui il missionario dei cattolici cui il presente articolo si rivolge. ”Lui ci porta sui sentieri sicuri” . È il salmo 23 che sarebbe riferito a Dio ma che questi nostri riferiscono a Salvini, l’atteso Messia. Caro cattolico, vittima dell’isterismo collettivo sull’invasione degli stranieri, conosci i numeri? Italia: abitanti 60 milioni, stranieri 8% (Germania 12%, Svizzera 22%…). Gli irregolari o rifugiati in Italia sono mezzo milione, nemmeno l’1%. Praticamente 3 su mille abitanti (Malta 18 su mille) Gli stranieri in Italia contribuiscono con 6 miliardi di introiti mentre ne consumano 3 per la loro assistenza. Praticamente ci salvano il sistema pensionistico dal collasso. L’emigrazione, caro il mio cattolico, è una risorsa, lo sarà anche di più per il futuro. Dato che i nostri italiani i lavori sporchi non li fanno, i giovani se ne vanno all’estero, e figli non abbiamo voglia di farne anche se ci arrivasse una montagna di sussidi per le famiglie numerose. Ti prego di ampliare l’orizzonte: nel mondo gli emigrati sono 244 milioni, i rifugiati 60 milioni, discendenti italiani nel mondo da 60 milioni in su. In futuro nessuno potrà fermare lo spostamento delle civiltà o costruire muri messicani alla Trump, come non potrà fermare il treno con le mani. Magari non verranno in Italia per lavorare, ma per colonizzarci, come i cinesi che ci stanno sloggiando dai nostri bar, pizzerie e ristoranti, con tanti auguri per le nostre tradizioni, per l’Europa cristiana e per la conservazione della razza bianca come sostiene l’altro collaboratore missionario di Salvini, lo xenofobo Fontana, governatore della Lombardia.
Caro cattolico il nostro nemico e pericolo non è il negro, come ti indottrina il tuo neopastore chiudendo i porti, ma l’Italiano, con la sua mafia, la sua corruzione, la sua evasione fiscale e tutto il corredo di furbate. Ma tu continuerai aggiungendo che con Salvini si è garantita sicurezza e pulizia dai terroristi e dai malintenzionati. Non pare, invece è aumentata la paura e l’astio contro lo straniero. Vedi le mense scolastiche di Lodi negate ai bambini emigrati, le scritte sui muri morte al negar, le umiliazioni da parte degli insegnanti tipo Bocci di Foligno inferte ai due fratellini ganesi “gira il tavolino scimmia, che nessuno ti veda quanto sei brutto”.
Questo clima di disprezzo diffuso e sotterraneo può causare reazione o per emulazione, o per contestazione. Ad esempio l’autista (solo pazzo?) italo senegalese che stava per incendiare nel milanese un bus di 50 studenti disse di voler vendicare i bambini, le donne incinte, e tanti disgraziati profughi fatti morire in mare. Il tuo missionario, caro cattolico, questo non lo capisce, continua con ciarlatanerie da antropoide, ingigantisce il crimine di un nero nei confronti dei bianchi, tace sullo stesso se compiuto da un italiano, ignora gli atti eroici di volontari missionari (non salvinisti) e laici, come il gruppo deceduto nella catastrofe del Boeing in Somalia il 10 marzo con un altruista dal cuore grande come Paolo Dieci. Ma dal pastore leghista nemmeno un cenno di ammirazione. In Senegal continua a vendere armi per 3 miliardi all’anno, e così i “negri” verranno qui a spararci con le nostre armi.
Come bastasse predicare onestà e legalità a scopo elettorale, governo del cambiamento, e ripetere la vecchia politica. Per l’integrazione degli stranieri nessun stanziamento di fondi. Anzi il tuo missionario chiude i centri di accoglienza, così gli emigrati sbandano per le strade, disturbano gli italiani raggiungendo lo scopo di aumentare l’odio contro gli stessi. Salvini e la lega hanno rubato 50 milioni agli italiani, scansato il processo perché li restituiranno entro 99 anni, padroni a casa nostra. Zero rispetto della propria professione: al parlamento europeo si è presentato solo una volta meritandosi l’epiteto di fannullone, burattino del presidente del Consiglio. Al governo italiano dopo le elezioni del marzo 18 ha presenziato da allora al 2% delle commissioni. Sempre a bighellonare in giro per l’Italia, per raccogliere consensi di partito, indossando svariate divise e felpe carnevalesche per foto con i mafiosi e raccogliere il loro baciamano. Vedi ad Afragola con Chianese, a Milano con gli ultras dell’Inter. Questo è incentivare la malavita, meritandosi così il titolo affibbiatogli da Saviano “Ministro della malavita”.
Ovvio che l’Europa non dialogherà mai con un simile arrogante pallonaro per la redistribuzione dei migranti fra i diversi paesi. Anche perché Salvini non si è mai presentato agli incontri sui Trattati di Dublino in vigore dal 15.6.90 per cambiare le normative, se ne frega come bullo che si vanta di battere i pugni sul tavolo e così si sente anche definire un m….. Con l’Europa ci vuole intelligenza, diplomazia e costanza. Il nostro destinatario cattolico doc dovrebbe sapere che allorquando il missionario si doveva presentare al processo faccenda nave Diciotti per sequestro di persona, aver lasciato in mare bambini in pericolo di vita e aver ignorato tre diritti fondamentali, il diritto del mare, il diritto costituzionale, il diritto umano, con umiliante viltà si andò ad elemosinare voti ai parlamentari per sfuggire 18 anni di galera. Furbata riuscita con la votazione del 27.3.19. Onestà e legalità? Flop. Nulla però potrà innocentare il suo spirito omicida. Il nostro cattolico orgoglioso pro consensite ci obbietterà comunque che il consenso politico di questo leader aumenta sempre di più. Una risposta: il consenso numerico non si identifica per nulla con il consenso morale. Anche se tutti i bambini del mondo si mettessero le dita nel naso (=consenso numerico unanime), i genitori non permetterebbero loro tanto facilmente di frugarselo, manifestando così un dissenso morale. Un consiglio: cessa di grazia di fare il cattolico e scegli di diventare cristiano. Per eventuali conforti intellettuali in materia ti sarà utile il libro di Don Ciotti “Lettera ad un razzista del terzo millennio”. E buona lettura.
Albino Michelin