Primo passo per dare attuazione a richiami Anac su assunzioni
Il Consiglio di amministrazione della Rai, riunitosi sotto la presidenza di Monica Maggioni e alla presenza del Direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ha approvato all’unanimità il codice di autoregolamentazione delle retribuzioni. “Si tratta – sottolinea viale Mazzini nel darne notizia – di un passaggio molto importante nella vita dell’azienda, in cui si è dato seguito a quanto annunciato in Commissione di vigilanza nelle sedute del 27 e 28 luglio 2016”.
La nota dell’azienda sottolinea che “l’impegno della Rai è quello di utilizzare come riferimento specifico il rispetto dell’indicazione di tetto retributivo di 240 mila euro oggetto del dibattito parlamentare, prevedendo però un ridotto e disciplinato numero di eccezioni legate ad alcune figure apicali operative. Per questo ristretto e quantificato numero di ruoli si rende necessario garantire la possibilità di assicurarsi figure professionali in grado di guidare un’azienda estremamente complessa, che deve agire a pieno titolo sul mercato finanziario. Per le figure indicate, alla retribuzione fissa potrà essere aggiunta una ridotta parte variabile secondo percentuali definite e collegate alla performance. Si tratta, in sostanza, di rispettare l’indicazione del tetto, garantendo però a Rai la possibilità di continuare a motivare, attrarre o trattenere i dipendenti con competenze altamente qualificate valorizzandone il merito. Tutto questo nella assoluta consapevolezza che, qualora vi fosse una diversa indicazione da parte del legislatore, l’azienda si atterrà ovviamente al rispetto di quanto deciso dalla legge”.
Il Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto ha poi dato conto al Consiglio delle attività in corso per recepire quanto deliberato da Anac. Un primo passo per intervenire sulla correttezza e omogeneità del testo del Piano triennale contro la corruzione è stato fatto recependo la delibera del 26 maggio (con successiva determina del Dg) che disciplinava le fattispecie dell’utilizzo dello strumento del job posting. Il Direttore generale ha anche confermato al Cda che è in corso un’interlocuzione con il Ministero dell’Economia ed è oggetto di analisi legale la posizione più complessa indicata da Anac, sulla quale il Direttore riferirà al Consiglio in tempi brevi. “In questa commissione – ha spiegato la presidente Rai Monica Maggioni – ci era stato detto di procedere verso una rideterminazione delle retribuzioni, è stato fatto un lavoro significativo. Il nostro obbligo è garantire all’azienda un futuro, una tenuta e di rimanere dove è, auspicabilmente migliorare, in termini di preminenza sul mercato. Ci deve essere un tetto a 240mila euro ma non posiamo, come azienda, vivere di quel tetto in modo indistinto e indiscriminato e allo stesso tempo vivere come prima quando ognuno poteva fare quello che voleva. È stata individuata una linea molto virtuosa che l’azienda potrebbe applicare e che corrisponde al fatto che si tratta di un’azienda editoriale ibrida che deve rimanere sul mercato, che quindi ha bisogno di figure apicali, poche, pochissime, ma coerenti con i valori di mercato, anche se significativamente al di sotto.
Perché se no, nel tentativo di dire che la Rai va tenuta come una pubblica amministrazione, si fa quella che può sembrare un’azione efficace ma che in futuro si tradurrà in una marginalizzazione di questa azienda. Dire che c’è un tetto per cui nessuno può guadagnare un euro in più di 240 mila euro sarebbe molto, molto, pericoloso”, ha concluso.
Askanews
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