Il 29 luglio i pm della Procura del capoluogo jonico hanno chiesto il rinvio a giudizio di tredici persone, rispetto alle quindici alle quali era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini
A rischiare il processo sono 13 imputati, per altri tre – accusati di false informazioni al pubblico ministero – la posizione è stata stralciata in attesa che ci sia almeno la sentenza di primo grado. È il quadro accusatorio dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi che si presenterà dinanzi al gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere il prossimo 29 agosto, quando si terrà la prima udienza preliminare,fissata con decreto d’urgenza perché il 14 ottobre scadono i termini di custodia cautelare per uno dei principali imputati, Sabrina Misseri. La lista dei 13 imputati comprende innanzitutto i protagonisti dell’inchiesta, vale a dire Michele Misseri, la moglie Cosima Serrano e la figlia Sabrina; poi ci sono alcuni parenti (il fratello e il nipote dell’agricoltore di Avetrana, Carmine Misseri e Cosimo Cosma). Inoltre figurano – ed è una singolarità – ben quattro avvocati, oltre a famigliari o conoscenti di Giovanni Buccolieri, un fioraio che ha dapprima riferito agli inquirenti di aver visto Cosima il giorno dell’uccisione di Sarah (26 agosto 2010) costringere la ragazzina a salire in auto, ritrattando tutto dopo due giorni dicendo che era un sogno.
Per la Procura di Taranto cosa accadde quel pomeriggio è abbastanza chiaro, anche se non definito in tutti i dettagli: Sarah fu uccisa in casa Misseri da Sabrina, aiutata dalla madre Cosima; Michele Misseri, insieme con il fratello e il nipote, si occupò della soppressione del cadavere, gettandolo in un pozzo in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana. Chiaro, per la pubblica accusa, sarebbe anche il movente del delitto: la gelosia di Sabrina per la cugina Sarah, invaghitasi come lei dell’amico comune Ivano Russo. Non è di tutti i giorni, invece, che in un’inchiesta per omicidio compaiano come imputati, anche se non per il reato più grave, ben quattro avvocati. Vito Junior Russo, ex difensore di Sabrina Misseri, e Gianluca Mongelli sono accusati di favoreggiamento personale. Per Russo ci sono anche le accuse di intralcio alla giustizia e di soppressione di atti veri, quest’ultima insieme con la moglie e anche lei ex difensore di Sabrina, Emilia Velletri. All’avv. Francesco De Cristofaro, del foro di Roma, ex legale di fiducia di Michele Misseri, la Procura contesta invece il reato di infedele atrocinio. Poi c’é lo stuolo dei presunti favoreggiatori del fioraio Buccolieri: i cognati Antonio Colazzo e Anna Scredo, la suocera dello stesso Buccolieri, Cosima Prudenzano, e l’imprenditore turistico Giuseppe Nigro. Dei 13 imputati che rischiano il processo, solo Cosima Serrano e Sabrina Misseri sono in carcere. Michele Misseri è tornato libero il 30 maggio scorso.
Stralciate invece le posizioni di Buccolieri, del suo amico Michele Galasso e di un anziano di Manduria che uno dei pm, Mariano Buccoliero, ha ascoltato il 20 luglio scorso. L’uomo avrebbe negato di aver parlato telefonicamente con un testimone, conversazione che era agli atti degli inquirenti, finendo così indagato, come Buccolieri e Galasso, per false informazioni al pm. E non è detto che l’elenco degli indagati sia ormai completo.