Intervista a Luigi Romolo Carrino autore del libro Il Pallonaro
L’idea di questo romanzo nasce durante una cena con degli amici romani, ci racconti questo episodio?
Nel 2007 ero a cena a casa di amici e a questa cena c’erano dei calciatori, uno in particolare che era lì con il suo compagno, siamo diventato amici e mi sono fatto raccontare un po’ di cose dal mondo del calcio a livello di gossip perché la curiosità era tantissima. In realtà ho scoperto grazie a questo amico che effettivamente nel mondo del calcio c’è una rete di calciatori omosessuali creata per sostenersi, per non sentirsi isolati. Invece poi non era effettivamente così, cioè questa rete in realtà veniva controllata dalle stesse società di calcio per assicurare ai loro giocatori, ai loro gioielli, “piedi d’oro” insomma, un po’ di tranquillità sia da un punto di vista sessuale, “appagamento fisico”, sia a livello emotivo. Da qui poi ho pensato di scrivere questo libro che, detto fra me e te, è solo in eBook perché gli editori hanno avuto un po’ di paura a pubblicarlo cartaceo.
Ho letto che un editore ti avrebbe anche detto che: “Ci sono argomenti di cui non si dovrebbe scrivere, questo è un romanzo che non andava scritto”. Questa la dice lunga sul modo di pensare…
Sì, nel calcio, ci sono argomenti che, almeno in Italia, non possono essere nemmeno sfiorati. Il binomio maschio-calcio non deve essere toccato, ma credo che non sia una cosa che riguarda i tifosi, non credo che quella fetta di italiani che ama il calcio, una fetta bella larga insomma, sia mentalità comune che nel calcio assume una connotazione fondamentale la grande virilità del calciatore, quella non deve essere toccata, non è possibile, non può essere concepito il fatto che un giocatore sia omosessuale. Fortunatamente nel mondo ci sono alcuni coming out che rovesciano spudoratamente questa idea un po’ machista e retrò.
In effetti tutto si perdona al calciatore, i tradimenti, le orge, escort … ma nessuno concepisce invece che un calciatore possa avere una relazione con una persona dello stesso sesso… Si parla spesso di tifosi, dando la colpa a questi poveri tifosi e risolviamo il problema, ecco non credi che sia un po’ un alibi questo dei tifosi…
Io credo che ci possa essere sicuramente il problema, soprattutto nelle fasce ultrà dove militano anche componenti di estrema sinistra/destra… Quello che ho notato è che i tifosi non accoglierebbero benissimo una cosa del genere sul momento. Alla fine l’educazione civile passa anche attraverso dei segnali ben precisi sia dalle società, sia dai popoli che affrontano temi come la questione dell’omofobia come quella del razzismo e della discriminazione. Il problema secondo me riguarda soprattutto gli sponsor, alcuni pensano ancora che avere dei calciatori omosessuali nella squadra, molto probabilmente potrebbe far crollare le vendite. Quando si renderanno conto che è effettivamente esattamente il contrario, molto probabilmente sarà sdoganata la possibilità di venir fuori da questo punto di vista. Come l’idea di questa rete italiana, questa fantomatica rete che io ho chiamato Marisa, è proprio effettivamente un modo per far coming out collettivo in modo di avere più forza invece che fare un coming out singolo. Però il problema dei tifosi in fondo non c’è, perché c’è una parte dei tifosi che sicuramente non accetterebbe questa cosa come c’è una parte di tifosi, non dimentichiamo gli ultimi avvenimenti di Napoli per esempio, che in qualche modo hanno poco o niente a che vedere con la fede calcistica e questo non mi sembra giusto nei confronto degli altri che sono il 90%, che invece il fatto che un calciatore possa essere omosessuale o etero o donna quello che è non gli importa più di tanto.
Torniamo al romanzo, parliamo di questo rapporto tra i due protagonisti calciatori e i loro genitori rispetto al loro coming out, un aspetto molto interessante…
In realtà qua la storia si sviluppa nell’arco di un campionato di calcio italiano, ci sono i capitoli divisi in giornate di campionato e durante queste prime giornate c’è questo legame che viene a crearsi tra Diego Di Martino, attaccante di Verdenero squadra del Nord Ovest non ben identificata e Stefano Baldini il portiere della squadra. Cominciano questa relazione e c’è ovviamente questa interazione delle varie famiglie. Diego è napoletano e l’altro invece marchigiano. La differenza che c’è tra queste due famiglie, l’accogliere un figlio omossessuale all’interno del proprio nucleo famigliare mi sembrava veramente incredibile. Questa cosa poi è verosimile perché l’ho attinta proprio dalla realtà e la famiglia marchigiana in realtà considera questo figlio per com’è, un figlio calciatore famoso e tutti in famiglia sanno delle sue tendenze omossessuali emotive più che altro, quindi come se fosse la cosa più naturale del mondo. C’è il nipote che quando Diego va a casa di Stefano per la prima volta gli dice questa cosa carinissima, “ma zio hai cambiato fidanzato questo non è quello dell’anno scorso…” invece a Napoli il padre e la madre di Diego non sospettano minimamente che questo figlio possa essere omossessuale. Quando vengono a saperlo, sembra quasi che il padre di Diego rifiuti il figlio, ma non è così è più la delusione di rendersi conto di non conoscerlo affatto quindi bisogna in qualche modo preparare i genitori a certe nostre caratteristiche poi se rifiutano bisogna affrontarli. Infatti il padre di Diego era più dispiaciuto di non conoscere il figlio rispetto al fatto che fosse omossessuale. Ci sono delle pagine secondo me molto belle del rapporto tra genitori e figli.
Chiudiamo con il fatto che il libro “Il Pallonaro” è edito in eBook dalla casa editrice digitale GoWare quindi al momento lo si può acquistare solamente online…
Sì, solo online e su tutti gli store digitali. Come ti dicevo prima è stato un libro che tutti hanno apprezzato, devo essere sincero. Il discorso è proprio della collocazione, noi qui in Italia abbiamo alcuni problemi di collazione di alcuni generi. Questa è una storia d’amore ambientata nel mondo del calcio, molti si chiedevano qual è il target di questo romanzo. Molti editori, anche apprezzandolo, non se la sono sentita di pubblicarlo in cartaceo. Invece questa casa editrice digitale ci ha creduto molto, effettivamente in un solo giorno su Amazone ci sono stati quasi 400 download, questo a me ha fatto molto piacere, perché vuol dire che il popolo del Web in qualche modo, spesso e volentieri, è sopra tutta una serie di logiche. Quindi ha letto la trama, ha visto la copertina del libro, gli è piaciuta e lo ha acquistato. Infondo è una storia d’amore e racconta un mondo, questo probabilmente al popolo del Web arriva meglio.
Leo Caruso