L’Onorevole Gianni Farina, eletto alla Camera dei Deputati per il Pd,racconta della sua gioia per l’elezione all’estero e della sua amarezza per la sconfitta in Italia, prima di passare ad illustrare il lavoro da fare, gli aspetti da migliorare e i punti da rivalutare
Nella catastrofe generale, Lei ottiene un risultato invidiabile: cresce nei consensi mentre gli altri calano – fatta eccezione per la Garavini che rappresenta la novità. I motivi di questo successo?
Sto vivendo un momento di tristezza e di gioia nello stesso tempo. Tristezza per un risultato in Italia che non ci lascia soddisfatti. Vi è stato uno scadimento culturale, nel risultato elettorale italiano. C’è una sconfitta culturale di valori della società italiana. Mi sembra che, per quanto riguarda il sud, i fenomeni legati all’incidenza nella società della criminalità organizzata non abbiano avuto influenza sui risultati. Mentre al Nord prevale un sentimento di egoismo che arriva sino alla xenofobia, verso una immigrazione che è vero, pone dei problemi. Ma bisogna affrontare il tema senza facili strumentalizzazioni: non c’è alternativa alla soluzione dei problemi di una società complessa fondata sui principi dei diritti e dei doveri e della pari dignità dei diversi.
Circa 9000 chilometri percorsi in giro per l’Europa. Ha impostato la campagna elettorale sull’incontro e sull’ascolto: come ha trovato le comunità dei connazionali in Europa?
Una campagna elettorale fondata sull’incontro nel territorio con centinaia di rappresentanti di associazioni democratiche e con migliaia di elettrici ed elettori cui mi sono rivolto sempre scusandomi di non aver potuto fare il dovuto e ciò che meritavano nel Parlamento italiano. In definitiva io credo che gli elettori abbiano premiato la sincerità e la modestia di una persona che non faceva promesse. Almeno, io mi sono attenuto a ciò. Promettendo ovviamente una grande battaglia sui diritti degli italiani all’estero.
Ora l’aspetta un lungo periodo d’opposizione. Non sembra preoccupato.
Sono preoccupato, però sostengo cocciutamente da sempre, e anche per il futuro, la necessità di incontro tra tutti gli eletti all’estero nel Parlamento Repubblicano. Che siano essi di maggioranza o di opposizione. Possiamo essere divisi su tante cose ma non sulla risoluzione dei problemi essenziali che riguardano la nostra comunità. Aggiungo, che sarebbe, anzi dico “è” necessaria la costituzione della Bicamerale per gli italiani all’estero. E’ una proposta che feci a suo tempo e che ripropongo all’attenzione di tutti.
Impegni da portare a conclusione, lavori in sospeso, nuove prospettive. Ci faccia un elenco del suo “da fare” in questa nuova legislatura in favore degli italiani all’estero.
Intanto vi sono tutti i problemi irrisolti. La ristrutturazione della rete dei servizi agli italiani nel mondo; il servizio di prossimità per le strutture, pochi titoloni (Consolati generali), molto rapporto concreto e diretto con la gente. Vi è una drammatica questione rappresentata dalla difesa della lingua e della cultura italiana tra gli italiani all’estero, nel contesto di una comunità dell’Unione europea non più legata ad un fantomatico sogno di rientro. E poi la difesa del pluralismo linguistico e culturale nella costruzione della Comunità Europea. Una questione nuova, non ancora affrontata, è la questione delle nuove professionalità dei nostri giovani. Vi è una ricchezza direi globale di nuove professionalità con protagonisti ragazzi italiani, nel campo dei servizi, ma anche soprattutto nel campo economico, imprenditoriale. Una presenza che noi italiani sappiamo far notare all’estero, ma che in Italia si stenta a valorizzare in pieno. Credo che sia questa la vera sfida del prossimo futuro. Penso che il mondo globale ha sempre più bisogno della professionalità e ricchezza culturale delle nostre nuove generazioni nel mondo. Altri Paesi approfittano oggi dei nostri giovani “cervelli” italiani, noi dovremmo invertire la tendenza che si ha in Italia di essere distratti di fronte a questa ricchezza che è lì…. nelle grandi metropoli europee, nelle regioni dove maggiormente si son delocalizzati settori dell’economia. Una ricchezza fatta di giovani, che lavorano, amano, sognano da italiani. E’ forse il nostro futuro… il nostro migliore futuro possibile da intercettare.
Errori e scelte azzeccate di questa sua campagna elettorale. Vuol parlarcene?
Modestia e franchezza le scelte azzeccate, ma anche le doti caratteriali che mi porto dietro da sempre. Diciamo quelle genitoriali che ti regalano i genitori e che non abbandoni mai. Errori? Forse la mancanza di un coordinamento più efficace che ci ha impedito di raggiungere settori importanti della nostra comunità. La solitudine…. la solitudine in politica a volte ti porta a mostrare il meglio di ogni uomo e di ogni donna.