Conosciamo meglio l’On. Garavini, la più votata in Europa per rappresentare gli italiani all’estero
L’On. Laura Garavini, neo-deputata del PD, brillantemente eletta nella circoscrizione estero affermandosi prima in Europa con 25.070 preferenze, vanta un’esperienza ventennale in Germania, al servizio della comunità italiana, nell’ambito del Patronato ITAL della UIL e come Coordinatrice della UIM nel mondo.
Una donna giovane, impegnata nel sociale e che, in primis, ci tiene a sottolineare il suo impegno (del quale, peraltro, ha già dato prova durante la sua esperienza nel Coordinamento donne-Germania) nei confronti delle donne e dei giovani: “La politica, finora, ha trascurato la donna come “motore” del progetto migratorio, mentre invece essa ha rappresentato un elemento determinante anche dal punto di vista dell’educazione culturale dei giovani italiani all’estero. Inoltre non è stata mai considerata come “lavoratrice all’estero”, pur rappresentando un aiuto forte nell’economia familiare e nel tessuto sociale del Paese di residenza. Un ruolo fondamentale che deve, invece, esserle riconosciuto. Per questo il mio programma punta a rafforzare la presenza della rappresentanza femminile anche sul piano della memoria, oltre che in termini innovativi, come, ad esempio, la valorizzazione delle eccellenze che possono fungere da ispirazione per le altre donne”.
Notevole il suo impegno anche nei confronti delle le famiglie e degli anziani e attivamente impegnata anche in iniziative per intensificare i rapporti tra gli emigrati e la madre patria. Nell’ambito della sua collaborazione con la UIM, l’Unione Italiana nel Mondo, si è invece impegnata per la tutela dei diritti degli italiani all’estero.
Ma la sua più determinata e coraggiosa iniziativa per la tutela e la difesa dell’immagine degli italiani nel mondo, risale all’agosto del 2007 quando, subito dopo la strage d Duisburg, fonda a Berlino, Colonia e Villingen l’associazione “Mafia? Nein danken”, con l’obiettivo di dar voce a tutti gli italiani che con la mafia non hanno nulla a che vedere e che, anzi, si adoperano, nel loro piccolo, per combatterla.
Quest’ultima avventura politica, iniziata quando, nel 2007, grazie a Walter Veltroni ed Enrico Letta, viene nominata componente del Coordinamento Nazionale del Pd, la porta adesso a difendere e promuovere i diritti degli italiani all’estero dai banchi della Camera dei Deputati, dove promette di impegnarsi per realizzare i punti principali del programma sul quale si è basata la sua campagna elettorale, mettendo le sue idee e la sua esperienza al servizio di chi l’ha votata.
“Non vi nascondo che per me è una bellissima soddisfazione, sia dal punto di vista umano che politico” afferma nel ringraziare tutti i suoi elettori per la fiducia dimostratale. “Grazie al mio lavoro e al mio impegno sociale, in questi due decenni ho conosciuto le realtà più diverse della nostra comunità italiana e mi auguro di poterne rappresentare al meglio le istanze”.
“Noi italiani nel mondo siamo una componente vitale e una risorsa planetaria di un’Italia consapevole della sua storia e del suo futuro potenziale. Valorizzare di più i nostri talenti e la nostra creatività aiuterà l’Italia a crescere in economia, nel sociale e nella cultura”, ha affermato, più volte durante la sua campagna elettorale.
A Seguire l’intervista che l’Onorevole Garavini ha voluto gentilmente concederci.
Alla prima candidatura ha sbaragliato tutti, ottenendo un risultato eccellente. Qualè il segreto di tale successo?
Non c’è nessun segreto dietro, solo tanto lavoro. Si parla tanto dei nuovi mezzi di comunicazione, l’e-mail, il facebook, il sito internet. Ho usato anch’io questi mezzi, ma la cosa decisiva è e rimane il contatto diretto con la gente. È lì che le persone capiscono se si possono fidare di te. È lì che ti crei la tua rete. Nel corso della campagna elettorale sono andata da una parte all’altra dell’Europa: 26.000 chilometri in poco più di quattro settimane, sei Paesi, migliaie di italiane e italiani conosciuti di persona in varie iniziative e tante altre contattate via internet.
Poi è sicuramente importante poter contare anche su uno staff esperto che a sua volta fa della pubblicità per te. Per me in questo senso è stato sicuramente molto importante il sostegno che mi ha dato l’amico Dino Nardi, che due anni fa ha mancato solo per poco un seggio a Montecitorio.
Una giovane donna alla Camera: due attributi di difficile affermazione nella politica attuale. Come influiranno queste peculiarità nella sua azione politica?
Voglio conservare quelle che ritengo essere alcune della mie qualità, cioè la mia avversione al politichese, la mia capacità di ascoltare, il mio amore per il concreto. Sarei fiera se riuscissi a portare nella politica italiana un po’ di freschezza e genuinitá, non solo in temi tipicamente femminili e giovanili, ma nel modo di fare politica in generale.
Quale crede che sia il motivo che determina la scarsa presenza femminile in politica?
I ritmi della vita politica sono pochissimo a portata di donna, di madre, e di famiglia. Le mie giornate in campagna elettorale erano quasi sempre di 16, 18 ore. Adesso a Roma i lavori parlamentari e le riunioni politiche spesso si protraggono fino a tarda serata e i fine settimana sono quasi sempre occupati da iniziative politiche. Questi ritmi puoi sostenerli solo se hai una famiglia che ti sostiene al 100%. Altra causa che determina la scarsa presenza di donne in politica è il fatto che quella italiana è dominata da uomini fra i 50 e i 70 anni. In linea di massima hanno ancora la tendenza a “fare rete” con altri uomini, così come sono abituati da decenni. Per conquistarsi i propri spazi ad una giovane donna serve il triplo della tenacia che basta per un rappresentante maschile.
Quali saranno le sue priorità nella rappresentanza degli italiani all’estero?
Quelle espresse dagli elettori in campagna elettorale: maggiore efficienza della rete consolare, potenziamento dei corsi di lingua e cultura italiana, sostegno sociale per gli italiani con nuova assistenza alla formazione e al lavoro, decriptaggio dei programmi televisivi trasmessi dalla Rai, valorizzazione dei cervelli italiani all’estero, riforma di Comites e CGIE garantendo una presenza più alta di donne, più attenzione alla nuova emigrazione. Mi sono accorta che come nuova arrivata al Parlamento ci vuole pazienza…
Dall’altra parte c’è una maggioranza eletta con un largo consenso; sarà difficile stare all’opposizione, considerando anche la presenza, nella coalizione di governo, della Lega che certo non simpatizza molto con gli eletti all’estero…Bossi ha persino parlato, in passato, dell’abolizione della circoscrizione estero…
In effetti le premesse sono preoccupanti. Che gli italiani nel mondo non siano affatto importanti per il nuovo governo di destra lo si è giá visto nelle discussioni delle ultime settimane. L’argomento italiani nel mondo non è stato neanche sfiorato! Dobbiamo vigilare tanto, e io lo voglio fare in prima persona, affinché la discussione su una nuova legge elettorale non venga usata per abolire o indebolire il diritto degli italiani nel mondo di scegliere i propri rappresentanti. Temo che ci sia la tendenza a farlo nella destra e le parole di Bossi ne sono la testimonianza.
Il motivo per cui non vedono di buon occhio il diritto di voto attivo degli italiani nel mondo è chiaro: abbiamo dimostrato, soprattutto in Europa, che noi italiani nel mondo siamo con il centro-sinistra. E questo, per la destra, è difficile da digerire.
Si parla del potenziamento delle strutture operanti sul territorio a favore degli italiani all’estero; al contempo, però, il governo precedente ha chiuso delle agenzie consolari…
Sono state effettuate alcune razionalizzazioni al fine di ridurre sprechi e moderare i costi. Ma in termini assoluti il Governo Prodi, con la finanziaria, ha previsto gli stanziamenti per l’assunzione di nuovo personale nei consolati, personale che entrerà di ruolo nel settembre di quest’anno.
Come giudica il lavoro svolto dal precedente governo per gli italiani all’estero?
Con Prodi si è passati da una politica dell’apparenza, fatta solo di convegni e di esosissime missioni all’estero, ad una politica dei fatti e dell’austerità. La crisi di governo ha bloccato numerose proposte di legge, incentrate sulla sostanza e sui contenuti. Penso alla proposta di legge sull’assegno di solidarietà, o a quella sulla cittadinanza.
Ulteriori passi concreti realizzati dalla coalizione di centro sinistra sono stati l’inizio di una fase di telematizzazione della pubblica amministrazione, la concessione di un’assicurazione sanitaria per indigenti in località di maggiore difficoltà, o la deliberazione relativa alla realizzazione di un museo dell’emigrazione.
Cosa pensa della possibile reintroduzione del Ministero degli italiani nel mondo?
Al di là delle promesse in campagna elettorale, Berlusconi non aveva nessuna intenzione di ripristinare un Ministero degli italiani nel mondo. Qualcuno ha sentito parlare la destra di questo argomento nelle settimane dopo la loro vittoria? Io no!
Qual’è il grado di partecipazione alla vita politica degli italiani all’estero?
Il livello di astensionismo tra gli italiani all’estero è stato solo leggermente maggiore rispetto a quello del 2006 e, un dato molto importante per tutti quelli che ci guardano con sospetto, il calo della partecipazione fra gli italiani nel mondo è stato molto piú basso di quello in Italia! Personalmente ho riscontrato durante la campagna elettorale un grande entusiasmo attorno al progetto del Pd, anche in piccole località ho spesso trovato tanta gente e sale piene. Con questa esperienza fatta in campagna elettorale non mi sono stupita per niente del fatto che in Europa siamo diventati il primo partito.
C’è qualcosa di specifico nella quale la politica ha mancato fin’ora e per la quale lei pensa, invece, di poter fare la differenza?
La politica italiana è diventata sempre più autoreferenziale: ha smesso di ascoltare i bisogni della gente e di dare voce alla gente. A questo proposito voglio impegnarmi ad ascoltare e a farmi portavoce delle esigenze degli elettori. Non so ancora quanto tempo e quanta energia richiederà il lavoro parlamentare a Roma. Ma non perdere il filo con gli elettori che mi hanno dato la loro fiducia per me dovrebbe essere essenziale per ogni politico.
Modificherebbe la legge sul voto degli italiani all’estero?
Il diritto di voto degli italiani all’estero, il loro diritto di scegliere i loro rappresentanti, va mantenuto. Punto e basta. Non permetto a nessuno di mettere questo in discussione. Va mantenuto anche il diritto di voto per corrispondenza, che concede a tutti di partecipare alla votazione ed è per questo un elemento democratico importante. È vero che ci sono stati problemi. Dobbiamo affrontare e risolvere questi problemi (ad esempio prevedendo un’iscrizione per poter esercitare il voto per corrispondenza o l’obbligo della raccomandata) ma questo non dev’essere in nessun modo un pretesto per mettere in dubbio il diritto di voto degli italiani nel mondo.
Lei si è anche impegnata, in special modo dopo la strage di Duisburg, a negare il binomio Italiani-mafia. Un’iniziativa coraggiosa che ha anche portato a dei risultati concreti…ma nel sentire della gente comune crede che davvero l’immagine degli italiani all’estero si sia del tutto riscattata?
Sicuramente non è possibile cambiare certi luoghi comuni dall’oggi al domani. Ma la reazione dei tedeschi sulla nostra iniziativa “Mafia? Nein danke!” è stata notevole. Quasi tutti i giornali tedeschi e numerosi media europei ne hanno parlato in modo positivo.
Grazie alla nostra iniziativa, a Berlino decine di ristoratori hanno denunciato un tentativo di estorsione i media tedeschi hanno presentato i ristoratori italiani in Germania come eroi che hanno avuto il coraggio di dire NO alla mafia. Sono immagini destinate a rimanere nell’immaginario collettivo.
Per molte giovani donne, impegnate sia in politica che nel mondo del lavoro, Lei rappresentata un po’ un emblema: ricordiamo che è anche madre di una bambina non ancora così grande…come cambierà la sua vita questa nuova avventura e cosa si sente di dire a tutte le donne che lottano ancora per la loro affermazione?
La mia vita quotidiana è destinata a risentire di questa mia nuova esperienza, anche perché, per essere vicino all’elettorato sarò costretta a viaggiare tantissimo nel corso dei fine settimana. In Italia l’attivitá parlamentare dura tutto l’anno e, nel calendario parlamentare non sono previste settimane lavorative ed altre destinate al contatto con la circoscrizione elettorale. Riesco a realizzare questo grande impegno con tanto successo solo grazie al sostegno, alla pazienza e alla condivisione di intenti della mia famiglia, che ho sempre coinvolto nelle decisioni e nelle grandi rinunce a cui ci siamo dovuti sottoporre, insieme. A tutte le donne che lavorano per la propria affermazione auguro forza, tenacia e spirito di sopportazione. Per quanto possibile cercheró di essere sempre particolarmente attenta al sostegno ad altre donne e ai giovani.