L’88a edizione degli Oscar ha finalmente fatto gioire Leonardo DiCaprio che ha potuto stringere tra le mani la statuetta dorata. Ma per un orgoglio tutto italiano, sul palco del Dolby Theater di Los Angeles, anche il maestro Ennio Morricone per ricevere il suo secondo premio: entrambi sono dopo anni di tentativi andati a vuoto!
Più che annunciati questi Oscar sono stati richiesti a gran voce, ormai era destino: quest’anno dovevano essere gli Oscar di Leonardo DiCaprio. E infatti non si è fatto altro che parlare di lui, di tutte le volte che non lo ha preso, di quelle volte che lo avrebbe meritato e delle volte che sembrava quasi avercela fatta. Finalmente è finita, finalmente Leonardo DiCaprio ha impugnato la sua statuetta d’oro in rappresentanza di tutte le altre che non ha potuto stringere, a cominciare da quel lontanissimo 1993 quando fu nominato come Miglior Attore non protagonista per Buon compleanno mrs Grape.
Il suo percorso per raggiungere il palco e ritirare il premio come Miglior attore protagonista per Revenant – Redivivo è stato scandito da un fortissimo applauso da parte dei colleghi in platea, una vera e propri Standin Ovetion per il meritato successo. Dopo i soliti ringraziamenti di rito l’attore, visibilmente emozionato, si è lasciato andare in un discorso politico-ambientalista: “Revenant – Redivivo è un film sul rapporto tra l’uomo e il mondo, la natura che lo circonda. Un mondo che nel 2015 è stato il più caldo della storia,” ha spiegato DiCaprio, “E così la nostra produzione è stata costretta a spostarsi nella parte più a sud del pianeta per trovare la neve. I cambiamenti climatici sono reali, sta succedendo proprio ora”. DiCaprio pone l’accento sulla minaccia più urgente della nostra specie che abbiamo mai dovuto affrontare per questo e per questo bisogna “lavorare collettivamente e smettere di procrastinare”. DiCaprio ha concluso: “Non diamo per scontato questo pianeta. Non davo per scontata questa serata”. La battuta finale ci stava tutta, perché di certo non avrebbe quasi sorpreso se neanche questa volta DiCaprio sarebbe tornato a mani vuote. Invece così non è stato, questa volta ce l’ha fatta e non a torto perché il premio se lo merita tutto.
Con questo film DiCaprio ha vinto di tutto: il Golden Globe, il Premio BAFTA e gli Screen Actors Guild Awards; era quasi certo che potesse finalmente ricevere il riconoscimento più altro a cui aspira un attore del suo calibro. Così, felice e soddisfatto, Leonardo DiCaprio ha deciso di condividere la serata con la madre, figura immancabile al suo fianco, e soprattutto con l’amica di sempre Kate Winslet che, come scena di rito, abbraccia subito dopo la vittoria del premio. È l’attrice, con cui ha condiviso il successo del film Titanic che li ha consacrati alla notorietà, che lo ha accompagnato sul tappeto rosso dell’88a edizione degli Academy Awards, conquistando fan e fotografi. Ma lo standing ovation è arrivato soprattutto per un grande italiano grazie quale non sarebbero esistite le colonne sonore più belle che il mondo cinematografico conosce. All’età di 87 anni, è salito sul palco del Dolby Theater di Los Angeles il Maestro Ennio Morricone, per ritirare la sua seconda statuetta dorata. Morricone è stato premiato per miglior colonna sonora originale nel film The Hateful Eight. In verità il primo Oscar il maesto l’aveva ricevuto nel 2006 come riconoscimento onorario. Altre cinque volte era stato invece candidato senza ottenere nulla: nel 1978 per I giorni del cielo, nel 1986 per Mission, nel 1987 per Gli Intoccabili, nel 1991 per Bugsy e nel 2000 per Malena. Il Maestro, accompagnato dal figlio Giovanni, è salito a ritirare il premio e con la voce rotta dalla commozione ha ringraziato l’Academy, i colleghi candidati insieme a lui, Quentin Tarantino e Harvey Weinstein ma poi ha voluto concludere ringraziando la moglie, sua compagna di vita da 60 anni. “Non c’è musica importante se non c’è un grande film che la ispiri” ha detto Morricone.
Ad aggiudicarsi il premio come Miglior Film è stato Il caso Spotlight, il film sullo scandalo dei preti pedofili nella città di Boston. Anche in questo caso non si tratta di una sorpresa, il Film ha riscosso molto successo e ha già vinto diversi premi per il suo grande valore e per l’argomento trattato: “Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini”, dice Michael Sugar, il produttore del film. Lo sceneggiatore e regista, Josh Singer e Tom McCarthy, hanno raccontato la loro esperienza nella redazione del Boston Globe: “Lavorando al film ci siamo avvicinati moltissimo a tutte le persone coinvolte, giornalisti e vittime, e questo premio è per loro. Dobbiamo essere sicuri che una cosa del genere non accada più, ci deve essere più trasparenza”.