E’ accaduto in Inghilterra. Dichiarò che a guidare l’auto multata per eccesso di velocità era stata la moglie
Mogli o mariti, prima di lasciare il vostro coniuge, pensateci bene, vi si potrebbe ritorcere contro. Se proprio non ne potete fare a meno, badate di non avere qualche scheletro nell’armadio, piccolo o grande che sia lo scheletro. Un giorno quello stesso scheletro potrebbe uscire dall’armadio e assumere le sembianze vendicative della ex moglie o dell’ex marito. Il corollario finale è che è meglio non tradire, è meglio andare d’amore e d’accordo, è meglio volersi bene. Se una o nessuna di queste condizioni si possono realizzare, allora che Dio ve la mandi buona.
Guardate cosa è successo in Inghilterra, dove la giustizia ci ha messo del suo, a volte fatta apposta per perseguitare la gente. Il fatto è accaduto nel 2003, a due personaggi noti, al ministro dell’Energia, il liberaldemocratico Chris Huhne, ora ex ministro, e a sua moglie, Vicky Pryce, ma potrebbe essere accaduto a ciascuno di noi, anzi, sicuramente è già accaduto a tanti, che hanno avuto la fortuna di farla franca. Non sempre è così, come ben sa l’ex ministro.
Dunque, un giorno Chris Huhne, sicuramente sovrappensiero, almeno vogliamo sperarlo, mentre guida viene beccato da un radar ad una velocità superiore ai limiti in quella località. Prima domanda: a nessuno di voi è mai capitato di dover beccare un radar? Beh, al ministro era capitato più di una volta, aveva pagato le multe e tutto si era risolto. Così almeno credeva lui. Il fatto è che avendo commesso più di un’infrazione, scattò il ritiro della patente. Seconda domanda: possibile che non sia mai capitato a nessuno di voi? A lui, dunque, sì, e per non vedersi ritirare la patente, disse che al volante c’era sua moglie. Terza domanda: davvero non è capitato a nessuno dire una bugia innocua come questa? Beh, all’ex ministro è capitato. In fondo, aveva pagato, era tranquillo, la moglie acconsentì a prendersi la responsabilità dello scambio. Del resto, cosa avrebbe dovuto fare, lasciare il marito senza patente e doverlo accompagnare nei suoi numerosi impegni in giro per il Regno Unito? Neanche per sogno, si disse Vicky, alla guida quel tale giorno, quella tale ora e in quel tale luogo c’ero io, la multa è mia e me la tengo io. Vicky fu creduta sulla parola. D’altra parte, era sua moglie e per Vicky Chris era il suo adorato marito, dunque, tutto apposto, la cosa finì lì. O almeno così parve.
Qualche anno dopo di Chris Huhne e Vicky Pryce, del loro ménage, si occuparono le cronache rosa. Per farla breve, Chris Huhne aveva lasciato Vicky e si era messo con una sua assistente, pare bisessuale. Uni o bisex, sono le vicende della vita. Credete che Vicky, la sua ex adorata mogliettina, si sia messa a ridere? Neanche per sogno. Abbandonata per quella sciacquetta dell’assistente, Vicky comincia a cantare dalla mattina alla sera: “Vendetta, tremenda vendetta!”. E vendetta fu. Non aveva molto a cui appigliarsi, la povera Vicky, ma aveva buona memoria e non ebbe difficoltà a ricordarsi subito di quando il suo ex adorato marito qualche anno prima aveva detto quella innocua bugia per non farsi ritirare la patente.
Il pensiero e l’azione furono un tutt’uno. Vicky andò dalla polizia e denunciò il marito per “intralcio alla giustizia”, per falsa testimonianza e per costrizione alla menzogna. Se l’ex marito fosse stato un uomo qualunque, forse la polizia non si sarebbe nemmeno occupata del caso, avrebbe invitato la donna a tornarsene a casa, ma Chris Huhne era famoso e la cosa andò avanti, fino alla celebrazione del processo. Quarta domanda: è capitato a qualcuno di essere condannato per aver detto che a guidare era stata un’altra persona? Speriamo di no. A Chris Huhne sì, è stato condannato a otto mesi di reclusione e in più al ritiro della patente. Ben gli sta, si potrebbe dire: ha lasciato la moglie e poteva pensarci bene prima di farlo. E’ quello che diciamo pure noi, però è inutile piangere sul latte versato. La lezione vale per altri. Forse, poteva pensarci bene anche Vicky prima di andare dalla polizia, perché poi ad essere condannata alla stessa pena (escluso il ritiro della patente) è stata anche lei, e a nulla le è valso dire (piccola bugia) che era stata “costretta” dall’ex marito. Il giudice non le ha creduto. Pure quel giudice: dare otto mesi di carcere per aver tentato di non farsi ritirare la patente ci sembra un accanimento, ma si sa i giudici come sono. Lei, Vicky, pare che alle amiche abbia detto: mi farò otto mesi, ma se li deve fare anche lui, la vendetta va gustata giorno per giorno. Insomma, è la storia di quel tale che per far dispetto alla moglie, si tagliò…
Dunque, un avvertimento ai coniugi: guardate bene negli occhi vostra moglie o vostro marito, non si sa mai, potreste trovarvi di fronte ad una piccola carogna di uomo o di donna.