Anche gli Usa contro l’adesione dello Stato come membro a pieno titolo dell’organismo Onu
La conferenza generale dell’Unesco ha votato a favore dell’adesione della Palestina come membro a pieno titolo dell’organismo Onu. Gli Usa “non possono accettare” l’adesione della Palestina, ha detto il rappresentante degli Stati Uniti intervenendo alla sessione plenaria dell’Unesco dopo il voto favorevole ai palestinesi. “Questo è un giorno di festa, un giorno storico”, ha commentato Sabri Saidam, consigliere del presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, aggiungendo: “Per noi si tratta di uno dei pilastri nella nostra lotta per l’indipendenza”. Opposto il parere di Israele, fortemente critica con il voto di Parigi. “Si tratta di una tragedia”, ha detto un rappresentante di Israele. Il via libera ha creato dunque una spaccatura con gli Stati Uniti. Ora i finanziamenti americani all’organizzazione potrebbero essere a rischio. Un grave colpo visto che gli Stati Uniti sono il principale finanziatore dell’Unesco e contribuiscono al suo bilancio per il 22%. L’Italia si è astenuta nel voto per l’adesione della Palestina all’Unesco: 107 Stati si sono espressi a favore dell’adesione della Palestina, 52 – tra cui appunto l’Italia e la Gran Bretagna – si sono astenuti, e 14 hanno detto no.
Il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha commentato l’astensione affermando che l’Italia “si è attivata per giungere ad una risposta coesa e unita da parte dell’Ue, in mancanza della quale ha deciso di astenersi”. Gli Usa, la Germania ed Israele sono tra quelli che hanno detto no. Mentre in sala ha fatto molto scalpore il sì di Paesi come la Francia, il Belgio, la Spagna, l’Austria e la Russia. Voti, questi ultimi, accolti dal forte applauso di molti partecipanti. L’Europa, insomma, si è spaccata al momento del voto.