No alle leggi contro la diversità biologica tra i sessi
CITTA’ DEL VATICANO – L’umanita’ appare ancora segnata dalla drammatica crisi che ha colpito l’economia mondiale. Lo afferma papa Benedetto XVI. Egoismo e il materialismo minacciano il creato. Ratzinger aggiunge anche che in Europa c’è ostilità contro la religione, specie quella cristiana, e rivolge un appello per la fine del terrorismo, minaccia e angoscia del mondo.
Ci sono, secondo Benedetto XVI, “leggi e progetti che, in nome della lotta contro la discriminazione, colpiscono il fondamento biologico della differenza fra i sessi” e che rappresentano altrettanti “attacchi” all’uomo e all’ambiente. Ricevendo il Corpo diplomatico presso la Santa Sede, il Papa ha fatto implicito riferimento alle norme sull’omofobia in discussione in varie sedi, dall’Onu ai singoli Stati, riallacciandosi al concetto di “ecologia umana” tracciato nell’encliclica ‘Caritas in veritate’.
”Il libro della natura – ha detto il Papa – è unico e indivisibile”, e per questo ”ecologia umana” ed ”ecologia ambientale” non possono essere disgiunte, ed entrambe traggono nutrimento dal rispetto della dignità e della libertà dell’uomo.La ”drammatica crisi che ha colpito l’economia mondiale” – ha affermato Benedetto XVI – ”ha provocato una grave e diffusa instabilità sociale” che si riflette anche sull’ambiente, ”in ogni parte del mondo”.
La mentalità ”egoistica” e ”materialistica”, insomma, continua a fare ”danni”, come ha già fatto in passato. ”Vent’anni fa, quando cadde il Muro di Berlino e quando crollarono i regimi materialisti ed atei che avevano dominato lungo diversi decenni una parte di questo continente – ha sottolineato papa Ratzinger – si è potuto avere la misura delle profonde ferite che un sistema economico privo di riferimenti fondati sulla verità dell’uomo aveva inferto, non solo alla dignità e alla libertà delle persone e dei popoli, ma anche alla natura, con l’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria”.
”La negazione di Dio – ha affermato con forza il pontefice – sfigura la libertà della persona umana, ma devasta anche la creazione. Ne consegue – ha concluso – che la salvaguardia del Creato non risponde in primo luogo ad un’esigenza estetica, ma anzitutto ad un’esigenza morale, perché la natura esprime un disegno di amore e di verità che ci precede e che viene da Dio”.
Il pontefice ha poi aggiunto che ”se si vuole edificare una vera pace” non si può separare ”o addirittura contrapporre la salvaguardia dell’ambiente a quella della vita umana, compresa la vita prima della nascita”. Il Papa ribadisce poi la sua contrarietà alle teorie che vedono nel controllo delle nascite un mezzo per frenare i problemi legati all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, e alle organizzazioni che le sostengono.
Benedetto XVI chiede poi alla comunità internazionale ”che non si rassegni al traffico di droga e ai gravi problemi morali e sociali che essa genera”.
Sollecita perciò a ”custodire il creato con la riconversione di tali attività, e ad adottare ”scelte politiche ed economiche che assicurino ”forme di produzione agricola e industriale rispettose dell’ordine della creazione e soddisfacenti per i bisogni primari di tutti”.