Sharif: “I terroristi hanno assassinato i nostri bambini – figli e figlie – e se Dio vuole, noi li spazzeremo via da questo paese”
L’attentato terroristico a Bruxelles, rivendicato dal gruppo jihadista dello Stato islamico, è costato la vita a 35 morti, questo è l’ultimo triste bilancio secondo le autorità del Belgio. Su Twitter, la ministra della Salute belga, Maggie De Block, ha spiegato che quattro delle persone rimaste ferite negli attacchi di martedì prima di Pasqua scorso non ce l’hanno fatta. Per il momento non è stata precisata la loro nazionalità, né se hanno perso la vita per le esplosioni all’aeroporto di Zaventem o a seguito di quella della metropolitana di Maelbeek. Sono invece 96 le persone ancora ricoverate in ospedale.
Intanto per gli attacchi alla capitale belga sono state accusate altre tre persone. Lo riferiscono i media belgi, precisando che tre sospetti – Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O. – sono stati messi agli arresti e accusati di partecipazione alle attività di un gruppo terroristico.
Il loro arresto è avvenuto a seguito di un’operazione giudiziaria antiterrorismo condotta recentemente nella regione di Bruxelles e nella provincia di Anversa. Nell’ambito dell’operazione condotta ieri dalla procura federale, il giudice istruttore ha emesso un mandato d’arresto per i tre uomini.
Gli attentati a Lahore
Almeno 350 persone sospettate di avere legami con gli estremisti islamici sono state arrestate in seguito all’attentato terroristico del giorno di Pasqua a Lahore, nella regione del Punjab, in Pakistan, che ha provocato 72 morti, tra i quali oltre 30 bambini. Lo hanno riferito i funzionari locali, senza fornire ulteriori dettagli. Il primo ministro Nawaz Sharif ha ordinato alle forze dell’ordine di accelerare l’offensiva contro i militanti islamici collegati con la rete terroristica di al-Qaeda. “Voglio più attivo coordinamento tra forze dell’ordine e le agenzie di intelligence”, ha detto. “I terroristi hanno assassinato i nostri bambini – figli e figlie – e se Dio vuole, noi li spazzeremo via da questo paese”, ha aggiunto Sharif
USA: “Stiamo eliminando il vertice dell’Isis”
Il Pentagono ha annunciato di aver ucciso il numero due dello Stato Islamico, Abdel Rahmane al-Qadouli, nel corso di una incursione aerea in Siria. “Stiamo eliminando sistematicamente il vertice dell’Isis”, ha affermato il segretario alla Difesa, Ashton Carter. L’uccisione in Siria del numero due dello Stato Islamico, ha spiegato Carter, ostacolerà la capacità operativa dei miliziani jihadisti. “L’esercito americano ha ucciso diversi terroristi chiave dell’Isis e noi pensiamo che al-Qadouli, uno dei principali responsabili dello Stato Islamico, agisse come ministro delle Finanze e fosse responsabile dei numerosi complotti esterni”.
L’avanzata contro lo Stato Islamico prosegue, infatti, l’esercito siriano che la scorsa settimana ha riconquistato la cittadella di Palmira, ha ripreso il controllo anche di al-Amiriyah a nord del sito archeologico, e i combattimenti proseguono anche nella zona dell’aeroporto di Palmira. L’esercito siriano, appoggiato dalle milizie filogovernative e dall’aviazione russa, ha riconquistato l’antica cittadella, che domina l’area archeologica, e in particolare la fortezza del XIII secolo, considerata patrimonio dell’umanità e dove l’Isis aveva issato la propria bandiera nel maggio del 2015.
Il messaggio del Papa
Quanto sangue innocente versato. Papa Francesco, nel suo messaggio in piazza San Pietro al termine della celebrazione della messa di Pasqua, pensa alle tante vittime nel mondo, a partire dal terrorismo, “forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun e Costa d’Avorio” e spera nella pace in Africa: “Penso in particolare al Burundi, al Mozambico, alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan, segnati da tensioni politiche e sociali”.
Nel messaggio pasquale prima della benedizione ‘Urbi et Orbi’, lancia un nuovo pressante appello per i migranti: “Il Cristo risorto ci invita a non dimenticare gli uomini e le donne in cammino alla ricerca di un futuro migliore, schiera sempre più numerosa di migranti e di rifugiati, tra cui molti bambini, in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla povertà e dall’ingiustizia sociale”. Parole rivolte ai governanti: “L’appuntamento del prossimo Vertice Umanitario Mondiale non tralasci di mettere al centro la persona umana con la sua dignità e di elaborare politiche capaci di assistere e proteggere le vittime di conflitti e di altre emergenze, soprattutto i più vulnerabili e quanti sono perseguitati per motivi etnici e religiosi”.
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Askanews