Focus sulla Nazionale
Italia autolesionista. Non basta agli azzurri un primo tempo di ottima caratura per avere ragione della Croazia. L’Italia dissipa un altro vantaggio e con l’1-1 di Poznan si condanna a dovere battere l’Irlanda, ma per i quarti tutto dipenderà dal risultato della sfida fra Spagna e Croazia. Il ct conferma l’undici che ha sfidato la Spagna e gli azzurri interpretano la difficile la sfida contro i croati con il giusto piglio, anche se hanno faticato parecchio a prendere in mano il comando delle operazioni. Almeno per un tempo l’Italia ha continuato sulla falsa riga della partita di quattro giorni prima, rendendosi più pericolosa degli avversari. Balotelli sfiora il palo al 3’ e impegna Pletikosa al 16’, Marchisio (che ha giocato una partita maiuscola) sfiora la traversa all’11’. La Croazia votata al contenimento, reagisce alla pressione azzurra e grazie alla superiore fisicità e a un’apprezzabile tecnica impensierisce Buffon in due occasioni. Poi Cassano dà la scossa nel suo momento migliore. Prima sbaglia di poco su appoggio di Bonucci (34’), poi al 37’ libera Marchisio in aerea con un taglio perfetto. Lo juventino si destreggia bene, viene però fermato due volte da un impeccabile Pletikosa. Dopo la grandissima occasione di Marchisio, Balotelli è fermato fallosamente ai limiti dell’area. Magistrale la punizione a giro di Pirlo che si abbassa all’altezza del primo palo e s’infila in rete. Il capolavoro balistico di Pirlo è la coronazione di un buon primo tempo, premiato con il meritato vantaggio.
Nella ripresa la Croazia prova a scuotersi e ad alzare i ritmi. Modric, il fantasista croato, tira debolmente al 47’ da ottima posizione. Gli azzurri sbagliano l’approccio e subiscono la manovra, per altro poco brillante dei croati. L’Italia gestisce a lungo con sicurezza la situazione e non corre grandi pericoli davanti a Buffon. Ma gli azzurri da parte loro non incutono più timore in avanti e si ha la sensazione che la squadra di Prandelli sia ricaduta nell’italico vizio di volere amministrare il vantaggio. La gara diventa di conseguenza fisica e l’Italia ne risente. Prandelli sostituisce Thiago Motta con Montolivo per supportare Pirlo nell’impostazione del gioco. In attacco Di Natale sostituisce Balotelli (pericoloso con il destro al 62’) per dare profondità alla manovra. Forse la staffetta sarebbe stata meglio con uno stremato Cassano. Lo scenario di Danzica con Di Natale in campo e subito in gol, non si è ripetuto. Passavano tre minuti e la Croazia, fin qui molto passiva, pareggia. Cross dalla sinistra di Strinic, buco clamoroso di Chiellini che lascia solo Mandzukic, il quale controlla di petto e scaraventa a fil di palo alla sinistra di Buffon. Il gol sveglia l’Italia, ma la partita diventa nervosa e fisica, avvantaggiando i croati contro un’Italia in evidente calo fisico. La palpitante fase finale, con Giovinco per Cassano, regala all’Italia un’occasione da gol sprecata malamente da Pirlo. All’Italia non è riuscito il colpo liberatorio e il discorso qualificazione si complica. Prandelli parla giustamente di „occasione sprecata“, perché contro gli irlandesi, già fuori dal torneo, ma pronti a fare bella figura, un altro pari non basterà e neanche la vittoria garantisce i quarti. Lo spettro di Euro 2004 riappare inesorabilmente, anche se in casa azzurra nessuno vuol sentire parlare di “biscotto” tra Spagna e Croazia.
Italia: Buffon; Bonucci, De Rossi, Chiellini; Maggio, Marchisio, Pirlo, Thiago Motta (62. Montolivo), Giaccherini; Balotelli (69’ Di Natale), Cassano (83’ Giovinco).
Gaetano Scopelliti