Il M5s contro le pensioni dei parlamentari italiani: “privilegi medievali” da abolire!
I pentastellati si scagliano contro i vitalizi dei parlamentari, questo “privilegio medievale” che deve essere realmente abolito. Il trattamento pensionistico che molti parlamentari – tra i quali tanti Cinquestelle – maturerebbero a partire dal 15 settembre è al centro dell’attuale battaglia del Movimento. “È una balla quando ci dicono che i vitalizi sono stati aboliti: questo è un vitalizio mascherato” afferma il vicepresidente M5s della Camera Luigi Di Maio che presenta la proposta sui vitalizi dei pentastellati. “Questo è un privilegio medievale che noi vogliamo abolire con 20 righe ed una semplice delibera” afferma Di Maio.
Durante la conferenza stampa appositamente convocata alla Camera, Riccardo Fraccaro e Laura Bottici chiedono ai presidenti di Camera e Senato di convocare al più presto l’ufficio di presidenza in cui votare l’iniziativa M5S.
Durante la presentazione della proposta M5s sui vitalizi, i due parlamentari pentastellati hanno letto i nomi di tutti i componenti degli uffici di Presidenza. “Sono poche persone, non serve una proposta di legge, basta un regolamento e queste persone da sole possono consentire che si arrivi ad un cambio radicale” affermano i due parlamentari. “Bastano 5 minuti per approvare la nostra proposta in quanto richiede solo una delibera dell’ufficio di presidenza e non una legge, nessuna navetta quindi tra le due Camere”, spiegano i Fraccaro e Bottici.
E Di Maio aggiunge “chiediamo ai presidenti Boldrini e Grasso di convocare un ufficio di presidenza ad hoc per eliminare questo privilegio medioevale. Se non dovesse essere fatto, andremo ogni giorno dal presidente della Camera e del Senato con un pensionato a chiedere che sia possibile votare la nostra proposta”. La proposta del M5s, nello specifico è quella di armonizzare il regime previdenziale dei deputati e dei senatori con quello dei lavoratori pubblici e privati, anche in relazione all’età di maturazione del trattamento pensionistico dove si vuole arrivare non con una proposta di legge ma per la via di una delibera dell’Ufficio di Presidenza di Camera e Senato.
L’evento poi si presta bene per attaccare il Pd poiché l’analoga proposta di Matteo Richetti per i Cinquestelle altro non è se non “la foglia di fico per coprire le vergogne del Pd”, ma la loro proposta è datata 9 luglio 2015 vale a dire quando già “il Partito democratico aveva bocciato le nostre mozioni per l’abolizione dei vitalizi”. E poi riferendosi a Renzi “anziché mandare sms a Floris, Renzi invii un sms ai suoi componenti dell’ufficio di presidenza della Camera e Senato e chieda che calendarizzino e votino la nostra delibera” afferma Di Maio. “Renzi – continua – ha tutto l’interesse di tenere i suoi a pascolare in Parlamento fino alle prossime elezioni perché parte di quello che prendono i parlamentari va nelle fondazioni renziane”.
Per quanto riguarda la proposta di lavoro di cittadinanza fatta da Matteo Renzi, Di Maio sostiene che l’ex premier “non abbia ancora capito la portata della batosta di dicembre: prende il reddito cittadinanza, la nostra proposta e la sostituisce con lavoro cittadinanza: queste sono solo operazioni di marketing politico che lo continuano a danneggiare: i cittadini lo hanno capito”.
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foto: Ansa