In tutto il mondo si parla della legalizzazione di Cannabis, in certi paesi o regioni, come in Colorado ad esempio, acquisto e consumo sono già stati legalizzati. Da tempo se ne parla anche in Svizzera e in Italia, in entrambi i paesi esistono organizzazioni che di recente hanno presentato proposte di legge o iniziative
La scorsa settimana si è tenuta a New York la sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGASS) dedicata al problema mondiale della droga. Per l’Italia è intervenuto il ministro della giustizia, Andrea Orlando, che ha sottolineato l’importanza da parte della comunità internazionale di “riconoscere pienamente l’uso di droghe come un problema di salute e la dipendenza dalle droghe come un disordine” che “deve essere curato, non punito”.
Secondo il ministro della Giustizia, “il nostro approccio dovrebbe essere pragmatico, non ideologico: un approccio che punti al risultato, che incoraggi i vari Paesi a promuovere politiche pubbliche motivate dal criterio dell’efficacia e non della demagogia”, perché al centro di tutto “dovrebbe esserci l’essere umano”.
La Svizzera è stata rappresentata dal Consigliere federale Alain Berset che ha presentato approccio ed esperienze della Svizzera con il principio dei quattro pilastri (prevenzione, terapia, riduzione del danno e repressione). La Svizzera ha sottolineato che “le persone dipendenti devono essere trattate nel rispetto dei diritti umani e non devono subire punizioni o trattamenti disumani”.
Avvio delle firme per la legalizzazione di cannabis in Italia
Mentre era in corso la sessione speciale UNGASS, i Radicali italiani, insieme con l’Associazione Luca Coscioni e in collaborazione, tra gli altri, della Coalizione italiana per le libertà civili e democratiche, del Forum droghe e di Antigone, hanno dato avvio alla raccolta di firme per una proposta di legge popolare per regolamentare la produzione, la vendita e il consumo della cannabis e dei suoi derivati.
“La data di oggi ha un valore simbolico: è infatti in corso a New York una sessione speciale delle Nazioni unite sul problema mondiale della droga”, ha detto Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani.
Il legislatore “dovrebbe affrettarsi a fare buone leggi in materia, anche per sottrarre 13mila miliardi l’anno alla criminalità organizzata” ha aggiunto Filomena Gallo, il segretario dell’Associazione Luca Coscioni, che ha ricordato “il diritto negato a tanti malati che hanno bisogno di farmaci derivati dalla cannabis e che devono aspettare tempi lunghissimi per averli o sono costretti a ricorrere al mercato illegale”.
Un invito a “uscire dall’ipocrisia delle politiche proibizioniste, che non fanno onore né all’Italia né all’Onu” è arrivato, secondo Adnkronos, dal segretario nazionale del Forum droghe Hassan Bassi, che ha auspicato che l’iniziativa popolare promossa sia “stimolo per il Parlamento perché esca da una situazione imbarazzante”.
Legalize it! in Svizzera
L’associazione svizzera Legalize it! sta programmando un’iniziativa popolare per la legalizzazione di cannabis. “Cannabis come genere voluttuario e medicina è dall’origine dei tempi una componente della nostra società. L’iniziativa ha l’obiettivo di non perseguitare più legalmente i consumatori adulti che consumano le sostanze psicoattive della pianta cannabis in modo responsabile”.
Inoltre Legalize it! sostiene che con la depenalizzazione della coltivazione per l’uso proprio i consumatori non acquistano più sul mercato nero. L’associazione inoltre sottolinea che l’uso di cannabis sarebbe riservato solo agli adulti che sarebbero punibili anche in futuro se permettono l’accesso alla cannabis ai minori.
In alcune farmacie svizzere si può acquistare legalmente cannabis, solo a scopo medico
Il governo liberale del Canada conta di legalizzare il consumo e il commercio della cannabis la prossima primavera
Lo Stato del Colorado ha legalizzato la marijuana nel 2012, lo scorso anno ha raccolto circa 135 milioni di dollari in tasse sulle vendite di erba
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Foto: ANSA