Emiliani al 6° posto, fuori Torino e Milan, per la Juventus il record di punti, 102
Termina un campionato poco equilibrato, che lascia molte ombre: un basso profilo tecnico e lacune strutturali. E qui vengono in mente le immagini della finale di Coppa Italia e degli stadi vuoti e delle curve chiuse. Per ritornare ai livelli che gli compete e appassionare i tifosi, per il calcio italiano ci sarà molto lavoro da svolgere. Sono Inter e Milan, due squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano, gli esempi emblematici che rispecchiano il disagio, la crisi del calcio italiano. I nerazzurri hanno disputato un torneo sopra la sufficienza, mentre per il Milan è stata una stagione burrascosa terminata nel nulla. L’ultima vittoria sul Sassuolo (2-1) è stata inutile, ma è giusto così. Rifondare per i rossoneri, fuori dall’Europa dopo 16 anni, sarà una sfida difficile. Amaro addio di quattro giocatori simbolo del triplete: Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito. I nerazzurri (2-1) si fanno rimontare dal Chievo, ancora bravo a raggiungere la salvezza.
Complimenti al Torino (2-2) di Ventura, anche se non è bastato per arrivare in Europa League, sfida alla fine vinta dall’altra rivelazione: il Parma (2-0) di Donadoni. Nell’anno del suo centenario gli emiliani staccano il biglietto europeo battendo il Livorno, già retrocesso e approfittando del pareggio del Torino, tradito da Cerci, che al 94’ fallisce su rigore il gol qualificazione. Beffardo destino per il Torino, (manca da 20 anni in Europa), che a fallire sia stato il giocatore simbolo dell’ottimo campionato. La Juventus (3-0), campione d’Italia per la terza volta consecutiva e dominatrice indiscussa, fa festa completa. Con la vittoria sul Cagliari arriva il record dei punti: 102. Altro record da aggiungere alle 106 reti realizzate e alle 19 vittorie su 19 in casa per una stagione forse irripetibile, ma che manda nella storia la squadra di Conte. La società ora tenterà di tenere il tecnico senza costringerlo a rispettare il contratto che scade nel 2015. Conte dal canto suo, dopo tre anni intensi, sembra appagato e in cerca di nuove sfide. Dipenderà molto dalla programmazione, che significa essere competitivi in Europa, dove la Juventus ha avuto grande difficoltà. I tifosi juventini sono per la permanenza, manifestata allo Stadium con cori e striscioni. Per il Cagliari invece si prospetta un cambio di proprietà.
La Roma (1-0) è stata la grande sorpresa della stagione. Nelle ultime gare ha però staccato la spina anticipatamente ed è incappata nella terza sconfitta consecutiva. Un neo sulla splendida stagione da record, ma è comprensibile dopo avere raggiunto il secondo posto e tentato disperatamente di inseguire la Juventus. La prossima sarà una stagione più impegnativa con la Champions e la Roma dovrà azzeccare gli acquisti per rinforzare una rosa, di per sé già competitiva. Per il Genoa è stata una stagione più tranquilla del solito e la vittoria contro una grande è il giusto premio.
Passarella per il Napoli (5-1) sulla rivelazione Verona. I partenopei chiudono in scioltezza una stagione positiva (Coppa Italia), ma restano ancora una squadra incompleta per i traguardi ambiziosi. Al Verona il compito di ripetere l’impresa, anche senza i giocatori simbolo in partenza, come Iturbe. Senza chiedere niente alla classifica Udinese e Sampdoria (3-3) hanno giocato a viso aperto una partita avvincente. Grande protagonista Di Natale che con la tripletta realizzata arriva a 193 gol in A. Motivo in più per continuare a giocare con le 200 reti nel mirino. Per la Sampdoria c’è da capire se Mihajlovic resterà l’allenatore, per poi programmare il futuro.
Il Catania (2-1) saluta la A dopo otto anni consecutivi nella massima serie vincendo contro l’Atalanta. Inaspettata la retrocessione dei siciliani, arrivata dopo la stagione dei record di punti in A. Record che invece non è riuscito all’Atalanta in una stagione positiva, in cui ha conquistato la salvezza con largo anticipo e ha sognato per pochi attimi l’Europa League. Si conceda con dignità anche il Bologna (1-0) anche se la partita contro la Lazio è lo specchio della stagione: incapaci nel gioco offensivo e sufficienti in difesa. A Bologna si attende che si faccia piazza pulita per ricominciare e tornare subito in A.
Classifica Serie A, 38° giornata:
Juventus 102; Roma 85; Napoli 78; Fiorentina 65; Inter 60; Parma 58; Milan e Torino 57; Lazio 56; Verona 54; Atalanta 50; Sampdoria 45; Udinese e Genoa 44; Cagliari 39; Chievo 36; Sassuolo 34; Catania 32; Bologna 29; Livorno 25