Panico da terrorismo durante la finale di Champions League. Si diffonde l’allarme bomba in piazza San Carlo dove era stato allestito il maxischermo. Minniti: “garantire massimo livello di sicurezza”
Non sono ancora chiare le dinamiche di quello che è successo a Piazza San Carlo a Torino dove, lo scorso sabato 3 giugno, si erano riunite molte persone per assistere alla finale di Champions League del Real Madrid contro la Juventus.
Ad un certo punto, precisamente allo scoppio di un petardo dopo il terzo gol della squadra spagnola, il caos ha stravolto i presenti che sono stati colti da panico per un falso allarme bomba provocando la fuga in massa di moltissime persone.
La folla, “presa dal panico e dalla psicosi da attentato terroristico, causati da eventi in corso di accertamento da parte dell’Autorità Giudiziaria”, ha lasciato precipitosamente la piazza con danni causati dalla calca, precisa una nota congiunta al termine della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato dal prefetto Renato Saccone. Il panico è durato diversi minuti e a causa della fuga della folla terrorizzata, molti sono rimasti feriti. Si contano infatti in tutto 1.527 di cui 1.142 a Torino e le restanti negli ospedali limitrofi. Tra questi perfino un bambino di 7 anni, Kelvin, che adesso è fuori pericolo e presto uscirà dal reparto di rianimazione.
Kelvin si è salvato grazie al tempestivo intervento di un senegalese Isak Nokho e il suo amico Mohamed che hanno “coperto” il bambino di sette anni cercando di contenere la pressione della folla. Rimane invece grave la donna 38enne, Erika P., di Domodossola (Verbania). La donna è andata in arresto cardiaco per schiacciamento ed è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
Il ragazzo con lo zaino
Sono partite subito le indagini della Digos per accertare le cause di quanto accaduto con le testimonianze dei presenti, le immagini delle televisioni e delle telecamere di sorveglianza in zona. Da alcune immagini è stato individuato un giovane a torso nudo, con lo zainetto sulle spalle, fermo nel caos di piazza San Carlo, le braccia aperte, mentre la folla di tifosi si allontana da lui. Molti hanno pensato che fosse proprio lui ad aver generato il panico. Invece pare che il ragazzo volesse solamente tranquillizzare la folla. La visione integrale del filmato da parte degli inquirenti e l’interrogatorio, hanno appurato che il ragazzo facendo ampi gesti per cercare di calmare la gente in fuga, non c’entrasse nulla con il panico generato. Il giovane, inoltre, sempre secondo quanto si apprende da fonti investigative, era ubriaco e si vede piangere nel video abbracciato a un paio di amici.
Inchiesta per lesioni plurime
È stato aperto per lesioni plurime “anche gravissime” un procedimento penale, in procura a Torino, su quanto avvenuto sabato sera in piazza San Carlo. L’iniziativa fa seguito a una informativa della Digos. Il fascicolo è a carico di ignoti. Nel frattempo ci si interroga sulla sicurezza degli eventi futuri. “Di fronte ai feriti di Torino e a chi è ancora in ospedale, l’impegno che dobbiamo prendere tutti è che le istituzioni devono coralmente creare le condizioni perché certi fatti non succedano più. Se non ci sono i requisiti non si farà l’evento” afferma il ministro dell’Interno Marco Minniti che specifica che se non sarà garantito il livello massimo di sicurezza dell’evento in programma “è chiaro che non può farsi. Il nostro obiettivo è permettere tutti i 1700 eventi in programma per l’estate in un contesto di tranquillità”.
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foto:Ansa