L’inquisitore incaricato di far luce sullo scandalo dei preti pedofili in Germania, il vescovo di Treviri, Stephan Ackermann, ha ammesso che “la Chiesa cattolica” ha “insabbiato” per decenni i casi di abusi sessuali su minori limitandosi a trasferire da una diocesi all’altra i sacerdoti rei di questi crimini.
L’ammissione, fatta da Ackermann in un’intervista ad un giornale tedesco, si riferisce implicitamente anche al caso di Peter H., il prete con precedenti di abusi sessuali su minori al centro di un caso che per la prima volta ha sfiorato anche Papa Benedetto XVI.
Il suo passato di prete pedofilo lo aveva raggiunto nella sua chiesa, dove i fedeli lo avevano duramente contestato e il religioso Peter H. è stato sospeso con effetto immediato dall’arcivescovado di Monaco di Baviera e Frisinga.
E, come se non bastasse, al danno si è aggiunta anche la pubblica umiliazione, poiché una delle sue vittime – un uomo che oggi ha 41 anni – ha raccontato per filo e per segno al tabloid Bild e ai suoi sette milioni di lettori, come il prete abbia abusato sessualmente di lui quando era solo un bambino.
In un’intervista ad un altro giornale, la Rhein Zeitung, l’incaricato speciale della Conferenza episcopale tedesca per tutte le questioni inerenti agli abusi sessuali, ha ammesso: “In base alle conoscenze che abbiamo attualmente c’è stato un insabbiamento”.
“Ne dobbiamo prendere atto con dolore”, ha aggiunto Ackermann. “Dove non c’è stata reale volontà di far luce e i rei sono stati semplicemente trasferiti, dobbiamo ammettere che in tutta una serie di casi c’è stato occultamento”.
Per la Chiesa cattolica tedesca, è stata un’altra giornata nera. All’indomani del monito lanciato dal vice presidente del Bundestag, il socialdemocratico Wolfgang Thierse, infatti, sono emersi nel Paese nuovi casi di violenze sessuali e maltrattamenti ai danni di minori commessi negli anni passati.
Secondo Thierse, la credibilità della Chiesa è a rischio e le nuove denunce emerse oggi sembrano confermare la sua analisi.
L’arcivescovado ha reso noto in un comunicato di avere sospeso padre H. – che era stato nominato nel 2008 parroco di Bad Toelz, un comune di circa 17.600 abitanti a pochi chilometri da Monaco – per aver violato il divieto di occuparsi di bimbi e adolescenti. Nello stesso tempo, il suo diretto superiore, Josef Obermaier, ha rassegnato le dimissioni.
Il prete, 62 anni, condannato a 18 mesi di prigione nel 1986 per abusi su minori, era stato trasferito nell’80 dalla diocesi di Essen (Nord Reno-Westfalia) a quella di Monaco quando il Papa era arcivescovo del capoluogo bavarese e di Freising.
Il sacerdote era stato accolto, “al solo scopo di farlo curare”, aveva precisato nei giorni scorsi una nota della diocesi, ma l’allora vicario generale del capoluogo bavarese, mons. Gerhard Gruber, aveva deciso autonomamente di affidare al religioso un ruolo pastorale in una parrocchia, senza avvertire il suo superiore. Così, le violenze si erano ripetute e, per questo, il religioso era stato condannato.
A parlare di quegli abusi, è stata una delle sue vittime, Wilfried Fesselmann, di Gelsenkirchen (Ovest). “Avevo undici anni – ha raccontato alla Bild –; dopo un campo estivo, il cappellano invitò i ‘bambini carini’ a dormire con lui nella casa parrocchiale”, ha proseguito. Quella sera, ha ricordato, H. “mi diede un Bacardi con la Coca Cola, si tolse i pantaloni e mi costrinse a fare sesso orale”. Il giovane trascorse la notte nella casa parrocchiale e “la mattina seguente – ha spiegato – trovai un foglietto in cui c’era scritto: ‘Per favore vai a casa e dimenticati di questo presto…”’.
Nuovi casi di violenze su minori sono emersi anche nel Baden-Wuerttemberg (Sud) e nella stessa Baviera, dove il convento benedettino di Sankt Ottilien ha reso noto che numerosi monaci – nel frattempo deceduti – hanno abusato sessualmente di ragazzi negli anni ‘60 ed ha chiesto alle vittime di farsi avanti. Nel Baden-Wuerttemberg, i sospetti si concentrano su due preti, uno dei quali – che nel frattempo è deceduto – per molti anni è stato cittadino onorario di Rottenburg, una cittadina del Land.
L’altro, che oggi ha 80 anni, avrebbe abusato di almeno un bambino, tra gli anni ‘60 e ‘70. La vittima ha sporto denuncia di recente presso la Procura di Berlino.