Eletto nel 2005 al Consiglio di Stato ginevrino, François Longchamp ha diretto all’inizio il dipartimento della solidarietà e del lavoro. Riduzione della disoccupazione, lotta contro il lavoro nero e sottopagato, riduzione del carico fiscale per le famiglie, riforma delle EMS. Dopo l’estate 2012, dirige il dipartimento dell’urbanismo. Resoconto di 7 anni anni di governo, di cui un anno di presidenza dominato dal caso “Gheddafi” e dal processo BCG
SAIG – Nel 2005, lei ha posto per la prima volta nello stesso dipartimento la politica sociale e quella del lavoro. Perché?
Innanzitutto, perché la migliore politica sociale è il lavoro. In passato, ci si occupava dei disoccupati fino alla scadenza del diritto all’indennità di disoccupazione, dopodiché venivano “girati” ad un altro dipartimento per l’assistenza sociale. Lo scopo del Consiglio di Stato, dal 2005, era di porre queste due fasi sotto un’unica responsabilità.
Con quali risultati?
Ciò ha cambiato l’approccio alla disoccupazione. Non potevamo più limitarci ad attendere il termine del diritto per agire. Abbiamo cambiato la legge cantonale obbligando lo Stato a proporre delle misure d’inserimento molto più rapidamente nel percorso di disoccupazione. Abbiamo anche creato, a beneficio dei disoccupati a fine diritto e socialmente fragilizzati, gli impieghi di solidarietà. Più di 200 persone si sono sottratte all’assistenza sociale grazie a questo strumento. Parecchie migliaia d’altri grazie ai contributi di ritorno all’impiego. E la durata della disoccupazione a Ginevra è diminuita dai 350 giorni del 2005 ai circa 230 odierni. Infine. Lo scarto tra Ginevra e il resto della Svizzera è diminuito fortemente.
Ma il numero delle persone che fruiscono dell’assistenza sociale aumenta.
Non sono più vasi comunicanti. Un disoccupato in fine di diritto, anche se passa all’assistenza sociale, resta un disoccupato. In altre parole, anche se la crescita dell’assistenza sociale è reale, l’abbassamento della disoccupazione lo è ancor di più. Il tasso di disoccupazione era del 7,5% nel 2005, e del 5% alla fine del 2012. Alla fine del 2012 ci sono a Ginevra 4.000 disoccupati in meno che nel 2005.
Lei ha anche riformato le EMS. Perché?
Oggi, il 14% circa delle persone di età superiore a 80 anni vive in regime di EMS. Questo comporta, per la collettività, un costo annuale di circa 450 milioni – l’equivalente di quello che Ginevra paga per costruire il CEVA. Con l’invecchiamento della popolazione, queste cifre aumenteranno ancora. La riforma che abbiamo attuato mira a migliorare la gestione delle EMS per assicurare che il denaro pubblico sia utilizzato per il conforto e le cure dei residenti. Abbiamo così messo fine a numerose pratiche denunciate dall’ispettorato cantonale delle finanze.
Inizio 2008, lei ha detto che la politica sociale passa per l’abbassamento delle tasse.
La realtà era la seguente: la fiscalità ginevrina penalizzava le coppie sposate. Due persone che lavoravano entrambe al 100% pagavano parecchie migliaia di franchi in più se avevano intenzione di sposarsi. Cosa che costituiva un fattore d’impoverimento delle famiglie. Il Consiglio di Stato ha quindi riformato la legge fiscale, sotto l’impulso del mio collega David Hiler e malgrado l’opposizione dei socialisti. Oggi, le coppie sposate risparmiano più di 200 milioni di tasse l’anno. Denaro di cui esse hanno grande bisogno.
Lei è stato criticato per contrastare il lavoro nero.
Lo ammetto. Il lavoro nero è un veleno per l’economia. Spesso i lavoratori in nero non hanno protezione sociale – o, al contrario, ne abusano. I loro datori di lavoro violano le regole della concorrenza. E dal momento che abbiamo circa 12.000 disoccupati iscritti, non c’è alcuna giustificazione al ricorso a persone senza permesso. Inoltre, è il lavoro nero la causa principale dei bassi salari. Fortunatamente, in questi dieci anni il salario medio ginevrino non ha cessato d’aumentare – ad eccezione degli stipendi più elevati che, dopo la crisi del 2008, hanno visto i loro “bonus” diminuire fortemente.
Lei ha riassunto dal luglio 2012 il dipartimento dell’urbanismo. Quali sono i suoi obiettivi?
L’altra fonte di povertà per le giovani famiglie ginevrine è il costo elevato degli alloggi. Molti sono obbligati a traslocare quando nascono dei bambini. E dunque ogni giorno perdere ore per i trasferimenti. Ore che altrimenti potrebbero dedicare ai propri bambini, ai propri genitori, ai propri divertimenti. La prova è che a Ginevra si trovano 1,4 bambini per ogni donna, contro gli 1,7 – 1,8 di Nyon o della Francia vicina. 100’000 Ginevrini hanno oggi tra 0 e 20 anni. E’ per loro che dobbiamo costruire degli alloggi nei prossimi anni, pur preservando l’ambiente e il paesaggio.
Appassionato dell’aeroporto
François Longchamp ha anche presieduto, dal 2005 al 2012, il consiglio d’amministrazione dell’aeroporto. Un periodo che ha visto quest’impresa ingrandire il terminal, progettare la costruzione di un nuovo terminal, e nel contempo incrementare i guadagni – di cui la metà sono versati allo Stato. L’aeroporto è un elemento essenziale per l’attrattività di Ginevra. Ogni Ginevrino oggi può prendere l’aereo più volte l’anno per delle vacanze o per andare a trovare la propria famiglia. E le nostre imprese (orologeria, profumeria, banche, etc.) possono agevolmente irradiarsi verso il mondo intero.
Una presidenza agitata
François Longchamp è stato presidente del Consiglio di Stato dal dicembre 2009 al dicembre 2010. Un anno molto particolare. Bisognava innanzitutto difendere Ginevra nel conflitto con le autorità libiche, che trattenevano due Svizzeri in ostaggio. “Il Consiglio di Stato è stato sempre perfettamente unito in questa faccenda, Eravamo convinti della qualità del lavoro svolto dalla nostra Polizia. La storia ci ha dato ragione.”
Lo stesso anno è iniziato il processo BCG. François Longchamp vi rappresentava gli interessi dello Stato. Questo processo, con due condanne per falso, ha poi permesso allo Stato d’ottenere dal revisore un indennizzo finanziario senza precedenti, vale a dire 110 milioni di franchi. Nessun cantone coinvolto in “affari” di questo tipo ha fino ad ora ottenuto un centesimo da parte dei revisori.