Il Fondo svizzero per i progetti di protezione dell’infanzia realizza 14 raccomandazioni per rendere più efficace la protezione dei bambini in Svizzera
La cronaca purtroppo ci mette ogni giorno davanti ad una realtà spesso troppo dura, che turba notevolmente la nostra sensibilità, poiché riguarda situazioni estreme che hanno come protagonisti i più piccoli. Bambini e giovani, che proprio per la loro vulnerabilità, invece di essere protetti, sono vittime di episodi di maltrattamento e abusi che, nelle situazioni peggiori, possono terminare anche con la morte degli stessi. Purtroppo, dalle notizie che spesso apprendiamo, ci accorgiamo che il fenomeno, per la sua vastità e complessità, non sembra arrestarsi molto facilmente. Non mancano certo gli interventi e i piani di azione per cercare di contrastare questo increscioso fenomeno. Molto attivo in questo senso, il Fondo svizzero per i progetti di protezione dell’infanzia ha realizzato uno studio dove emergono 14 raccomandazioni per migliorare la protezione dell’infanzia in Svizzera. Le raccomandazioni risultano dopo un confronto internazionale tra le buone pratiche in cinque Paesi: Australia, Germania, Finlandia, Svezia e Regno unito.
L’associazione di utilità pubblica “Fondo svizzero per progetti di protezione dell’infanzia” è stata fondata dalle tre organizzazioni l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), l’OAK Foundation e l’UBS Optimus Foundation. Il suo scopo è quello di individuare e sostenere progetti di prevenzione e di formazione basati sull’evidenza che abbiano effetti tangibili. Nel contempo, promuove progetti di ricerca applicata che mirano a colmare eventuali lacune in campo preventivo.
Inoltre l’associazione con le attività proposte, completa le strutture e le organizzazioni che già operano nel campo della protezione dell’infanzia. Secondo questi principi, l’associazione svizzera, partendo dal presupposto che i maltrattamenti sui minori posso provocare danni non indifferenti ed esperienze altamente traumatiche individua dei sistemi per la protezione dell’infanzia che sono indispensabili. Con questo studio, commissionato alla Scuola universitaria professionale di Berna, è stato analizzato lo stato attuale dei servizi di protezione dell’infanzia efficaci adottati dei Paesi elencati e successivamente messe a paragone le buone pratiche a livello internazionale e valutate nell’ottica di una loro eventuale applicazione al nostro Paese.
Le raccomandazioni spaziano dalle misure a livello nazionale e cantonale al settore della formazione, dalla partecipazione della famiglia alla metodologia in caso di adozione di misure preventive e d’intervento. L’aspetto fondamentale di tali raccomandazioni è che toccano diversi livelli, che sono correlate tra loro e che hanno due obiettivi ben precisi: da un lato mette a punto un sistema di emergenza efficace a cui far capo in caso di violenza o abuso e, dall’altro, mettere in atto un sistema di prevenzione in grado di individuare i gruppi a rischio per i quali adottare misure preventive, in modo da evitare, nel limite del possibile, situazioni di emergenza. Quello che emerge anche dallo studio è che i suggerimenti delle 14 raccomandazioni trovano già riscontro negli sviluppi in corso in Svizzera quindi gli obiettivi principali a cui adesso si dovrà dedicare l’associazione sarà l’applicazione pratica a tutto un insieme di attività.