A volte adottiamo dei comportamenti di cui noi stessi ci chiediamo il perché. Ecco alcune spiegazioni scientifiche di comportamenti sociali assolutamente comuni ma, se ci riflettiamo su, anche molto strani
Ognuno di noi dice bugie, chi più, chi meno, ma le diciamo: per la scienza, questo comportamento da tempo ormai è oggetto di teorie, test e studi per capire l’origine di un tale atteggiamento, a volte addirittura spontaneo. Anche se finora nessuno studio scientifico è riuscito a spiegare concretamente perché diciamo bugie, vale la pena dare un’occhiata agli studi condotti sulla materia.
Uno degli psicologi che ha dedicato diversi studi alle bugie è Robert Feldman, dell’Università del Massachusetts. Feldman ha condotto uno studio secondo il quale le persone mentono davvero molto: pare che il 60%, infatti, dica almeno una bugia durante una conversazione di dieci minuti. Secondo studi più recenti, sul posto di lavoro si mentirebbe di più nelle e-mail che negli scritti a mano. Inoltre, mentire non sarebbe poi così facile: dire una bugia ci costerebbe il 30% di tempo in più che dire la verità.
Un altro comportamento autodistruttivo è il tradimento. Anche in questo caso, non esiste una spiegazione definitiva che riveli il perché di questo comportamento, ma alcuni studi scientifici svelano teorie interessanti. Secondo questi studi, le persone con alti standard morali sono i peggiori traditori.
In una cosa gli esperti sono sicuri: gli uomini desiderano molti rapporti sessuali e questo comportamento è più accentuato negli uomini con un certo potere. Se da un lato sembra evidente che la ragione per il tradimento sia una vita di coppia noiosa o rapporti non più stimolanti, dall’altro è interessante ciò che ha scoperto uno studio del 2015: più una persona è economicamente dipendente dal coniuge, più è propensa a tradirlo.
Spiegazioni molto più precise ci vengono fornite dagli esperti, invece, se si tratta di bullismo. Uno dei risultati più importanti, secondo studi americani ed europei, rivela che, molto probabilmente, il bullismo a scuola o tra fratelli potrebbe essere un comportamento che inizia a casa. “Coloro che sono bulli o vittime a casa hanno una maggiore probabilità di mantenere lo stesso ruolo anche nel contesto scolastico”, spiega Ersilia Menesini dell’Università degli Studi di Firenze.
È completamente sbagliato, però, presumere che il bullismo sia un comportamento diffuso solo tra i bambini: uno studio americano rivela che quasi il 30% dei lavoratori statunitensi sono esposti a bullismo da parte di colleghi o superiori. Ma come spiegare questo comportamento? Di una cosa, gli psicologi sono certi: ci si comporta da bulli per guadagnarsi il proprio status e il potere. In più, è curioso che i ricercatori abbiano riscontrato comportamenti simili nelle scimmie, presumendo così che sia un comportamento che fa parte delle nostre abitudini già da molto tempo.
Arriviamo all’ultimo modo di agire che può essere autodistruttivo: spettegolare. “Usiamo il gossip come colla sociale – è questo il commento del ricercatore Robin Dunbar, che spiega – Il gossip crea legami tra gruppi e tira su l’autostima. Tante volte, l’obiettivo del gossip non è la verità o l’accuratezza, ma quel che conta è il legame che lo spettegolare può forgiare, spesso a discapito di un terzo”. Inoltre “le persone sono più propense a spettegolare se nella storia si tratta di qualcuno che conoscono entrambi e se la storia è particolarmente sostanziosa”, si legge in uno studio pubblicato da Livescience. “Se due persone prendono in antipatia qualcun altro, questo le rende più vicine”, conclude, secondo Livescience, la psicologa Jeniffer Bosson dell’Università della South Florida.