Non per quello che credete…
Perché sono curiosi, socievoli, empatici. Tutti gli aggettivi che doveste scegliere come risposta alla domanda ‘perché i cani inclinano la testa quando parliamo?’ sono probabilmente validi. Ma questo comportamento non è solo qualcosa di adorabile.
Anche se pochi sono in grado di dire che cosa li spinga a farlo, i padroni più affettuosi penseranno che è il modo dei quattro zampe pelosi di addolcirci, una specie di trucco che accende l’affetto degli umani e che gli permette di interagire emotivamente. Per gli esperti, però, la risposta ha più a che fare con le capacità del cane con la sua empatia. Secondo quanto riporta il magazine americano ‘Mental Floss’, ripreso dal ‘Mirror’, l’inclinazione può essere messa in relazione con la struttura dell’orecchio. Anche se Fido identifica frequenze che gli esseri umani sono incapaci di sentire, la sua capacità di individuare la fonte di un suono è infatti meno preciso del nostro.
Quindi, un semplice cambiamento nella posizione della testa può dargli informazioni sensoriali più utili: attraverso l’inclinazione, ogni cane cerca di adeguare e orientare i padiglioni auricolari per individuare meglio la posizione di un suono, come la voce del padrone, o la sorgente di un rumore. Stanley Coran, professore emerito di psicologia alla University of British Columbia, nel 2013 aveva scritto su ‘Psychology Today’ che l’inclinazione può essere anche un comportamento per ‘migliorare la vista’.
Invitando a mettere un pugno davanti al naso, il docente aveva fatto sperimentare come – in questo modo – ognuno potesse rendersi conto di cosa voglia dire avere un muso. E quando un cane guarda qualcuno parlare, il suo muso può bloccare in parte la visuale; così, se inclina la testa da un lato, sarà in grado di vedere più chiaramente chi sta parlando o da dove arriva un suono. E ancora: oltre a percepire stimoli, toni ed emozioni nella voce, un cane può anche leggere le espressioni facciali. Quando piega la testa di lato, quindi – suggeriva sempre Coran – il cane sta cercando di ottenere una visione migliore del viso e della bocca di chi gli parla, da dove provengono cioè i segnali facciali più espressivi. E chissà che, inclinando anche noi la testa di lato, guardandolo, il nostro amico a 4 zampe non si faccia la nostra stessa domanda: “Ma che vorrà dirmi?”.
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