Concettualmente si ispira alla 207, ma la struttura e le funzionalità sono quelle di un pick-up.
Si chiama Hoggar l’ultimo modello della Peugeot destinato al crescente mercato sudamericano e brasiliano in particolare.
È lì, infatti, che queste auto più spaziose, funzionali, dalla struttura resistente, ma dall’estetica ricercata vanno più di moda. Molto usato sulle strade sterrate e accidentate, il pick-up della casa francese non rinuncia però alla bellezza.
Il frontale della Hoggar è decisamente “207-style”. Evidenti le protezioni sui parafanghi e nei fascioni anteriore e posteriore, in plastica scura con fissaggio a vista, uno dei pochi elementi che segnano la vettura come “mezzo da lavoro”.
Pratica, robusta e senza costi di gestione eccessivi, la Hoggar cerca di farsi strada tra i veicoli commerciali prevalentemente di produzione nipponica, anche se non sarà un gioco da ragazzi. Per questo motivo il gruppo Psa Peugeot Citroen ha in programma un ampliamento delle collaborazioni in essere con Toyota e Mitsubishi.
A confermarlo lo stesso direttore dei marchi del gruppo francese Jean-Marc Gales: “Con Toyota abbiamo in corso colloqui” su diverse “ipotesi di cooperazione”.
Per quanto riguarda i rapporti con Mitsubishi, Gales evidenzia che “non sono state abbandonate altre ipotesi di collaborazione, come quelle nel settore dei fuoristrada e dei pick-up, tipologie che potrebbero diventare molto interessanti per la futura espansione del Gruppo”.
“Il settore dei veicoli commerciali ha grandi potenzialità fuori dall’Europa e la forza del dollaro in questo momento aiuta Psa a vendere nell’America del Sud”, dichiara Gales.
La Peugeot Hoggar è il modello, prodotto nello stabilimento di Porto Real con due motorizzazioni flexifuel da 1.4 e 1.6 litri, che la casa francese commercializza oltreoceano insieme a 307 e 407.
Il nome del pick-up Peugeot non è una novità: è stato infatti ripreso dalla concept car del 2003, la futuristica buggy con scocca in fibra di carbonio e due motori diesel installati all’anteriore e al posteriore per ottenere la trazione 4×4 ispirato all’omonima area desertica dell’Algeria.