La richiesta di dimissioni del Ministro Piantedosi ricompatta l’opposizione
Elly Schlein, neo eletta segretaria del PD, non ci va leggera e al suo esordio si rivolge duramente nei confronti del Ministro dell’Interno Piantedosi a cui chiede le immediate dimissioni. Insieme a Schlein tutta l’opposizione si unisce a questa richiesta. Il motivo sta nelle dichiarazioni del Ministro all’indomani della tragedia di Steccato di Cutro, il naufragio di fronte le coste calabresi che ha portato alla morte di 68 naufraghi partiti dalla Turchia.
In conferenza stampa, dopo la tragedia, il Ministro dell’Interno aveva affermato che “l’unica cosa che va detta ed affermata è: i migranti non devono partire”, aggiungendo che “la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli”. Le dichiarazioni di Piantedosi di fronte ad una tragedia di questa portata ha fatto insorgere l’opposizione che ne chiede le immediate dimissioni. Così, insieme a M5s, Carlo Calenda, Più Europa, Verdi e Sinistra, anche il Pd si unisce ufficialmente alla richiesta delle dimissioni attraverso la neo eletta segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha fatto un duro intervento in proposito affermando che quelle di Piantedosi sono dichiarazioni “indegne, disumane e inaccettabili” che “hanno trasformato le vittime in colpevoli”. “Io le chiedo: chi è lei per decidere cosa giustifica o meno la disperazione? Quale alternativa reale hanno le persone che fuggono in cerca di protezione, oltre a quella tra morire di torture e morire in mare? Cose che lei dall’alto dei suoi privilegi non ha vissuto neanche da lontano” ha affermato Schlein. Il suo intervento ha altresì riguardato l’operato della Presidente del Consiglio alla quale Schlein chiede una “profonda riflessione da parte di Giorgia Meloni, anche sul ministro Salvini e sul ministro Giorgetti”.
Inutilmente il ministro dell’Interno Piantedosi ha cercato di aggiustare il tiro spiegando le sue dichiarazioni e affermando che “il messaggio deve essere chiaro. Chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma” e accenna alla necessita di rivedere le regole per fare in modo di “Andare a prendere direttamente i migranti nei loro Paesi con i flussi legali”. Sul mirino anche il Ministro per le infrastrutture Matteo Salvini che, a parte la sua solidarietà alla Guardia costiera che è di competenza del suo Ministero, non ha ancora dato una risposta sebbene sia stata chiesta anche una sua informativa, possibilmente contestuale a quella di Piantedosi. Il Ministro Piantedosi riferirà il 7 marzo alla Camera ed l’8 marzo al Senato sul naufragio.
Il rimpallo delle colpe
Le domande su ciò che è accaduto nella notte tra sabato 24 e domenica 25 febbraio sono tante e gli eventi non sono chiari. Fra tutte la domanda è: perché non sono intervenuti i soccorsi? Perché Frontex avvista l’imbarcazione ma non chiede soccorso con quelle condizione del mare? Perché sono state allertate le Guardie di Finanza e non le Guardie Costiere? Perché, una volta constatata la difficoltà per le guardie di finanza di avvicinare l’imbarcazione con i migranti a bordo, a causa del mal tempo, non è stata allertata la guardia costiera che ha mezzi più adatti per affrontare situazioni metereologiche avverse?
La Procura di Crotone ha chiesto alla Guardia costiera e alla Guardia di finanza gli atti relativi alla loro attività nelle ore antecedenti il naufragio. È stato aperto un nuovo fascicolo contro ignoti il nuovo che riguarda la catena dei soccorsi. È presumibile che una volta analizzate le carte, la Procura decida se aprire un fascicolo specifico ipotizzando un reato e individuando eventuali indagati.
Giorgia Meloni scrive all’UE ma non va sul posto della tragedia
Sconvolta da quanto accaduto a Cutro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato una lettera alle istituzioni europee dove afferma che il loro dovere è quello di evitare che fatti del genere accadano ancora. Nessuna soluzione di facciata, utili solo sul piano comunicativo, dice Meloni, il fenomeno migratorio deve essere gestito in sicurezza, ci vuole una politica europea sui rifugiati. La leader di Fratelli d’Italia inoltre condanna chi specula sulla vita di persone disperate e chiede all’Europa di non lasciare l’Italia sola in questa battaglia di civiltà.
Poi, secondo accordi presi da tempo, vola a Nuova Delhi per rafforzare le relazioni bilaterali con l’India, mentre molti si aspettavano una visita della Premier sul luogo della tragedia.
Mattarella visita i superstiti
È il Capo di Stato Sergio Mattarella ad andare a Crotone per recare omaggio alle vittime del naufragio. Prima ha visitato i 15 superstiti in ospedale, portando dei giocattoli in dono ai bambini e poi si è recato al Palazzetto Palamilione, dove è allestita la camera ardente e si è trattenuto in raccoglimento davanti le file delle 68 bare. Mattarella ha assicurato pieno sostegno ai profughi, aggiungendo che si occuperà della situazione, che gli afghani sono richiedenti asilo e la loro situazione è prioritaria. Mattarella è stato accolto dai residenti tra applausi e urla di richieste di “giustizia e verità” oppure frasi significative come “Presidente non ci abbandoni”: sintomo che la popolazione si sente abbandonata dal Governo di fronte questa sciagura che li ha investiti. Infatti, a parte Piantedosi, nessuno del Governo ha sentito il bisogno di recarsi sul posto della tragedia.
Redazione La Pagina