Il 27 maggio 2015 il Consiglio federale ha approvato il messaggio concernente la revisione parziale del diritto di locazione nel Codice delle obbligazioni, che sarà sottoposto al Parlamento. Il progetto di modifica punta a creare più trasparenza sulle pigioni iniziali al momento di stipulare un nuovo contratto di locazione.
Secondo le proposte del Consiglio federale, ad ogni cambio di inquilino il locatario dovrà comunicare al subentrante, mediante un modulo standardizzato a livello nazionale, l’entità della pigione precedente, motivando un eventuale aumento. Già oggi i Cantoni hanno la competenza di imporre un tale obbligo. Finora sono sette a farne uso: Nidvaldo, Zugo, Friburgo, Vaud, Neuchâtel, Ginevra e Zurigo. Il modulo standardizzato crea trasparenza e aumenta la sicurezza giuridica, il che – in fin dei conti – è a vantaggio sia degli inquilini sia dei locatori. Da questa misura, che non interviene direttamente sul mercato degli alloggi per influire sulla determinazione delle pigioni, ci si aspetta un certo effetto di contenimento dei prezzi. Queste riflessioni hanno indotto il Consiglio federale a proporre l’utilizzo di un modulo standardizzato in tutta la Svizzera. Il diritto dell’inquilino di contestare la pigione iniziale rimane inalterato. Già oggi egli può chiedere che la sua pigione iniziale sia sottoposta a verifica se è stato costretto a concludere il contratto per necessità o a causa della situazione vigente sul mercato locale degli alloggi oppure se il locatore esige una pigione nettamente superiore a quella del predecessore.
La proposta del Consiglio federale prevede inoltre che la competenza per il rilascio e l’approvazione dei moduli ufficiali (compresi quelli per comunicare aumenti e disdette) sia trasferita dai Cantoni alla Confederazione. L’obiettivo è semplificare la gestione dei moduli in particolare ai locatori attivi in più regioni.
Per comunicare gli adeguamenti delle pigioni o degli importi in acconto per le spese accessorie sarà inoltre sufficiente la riproduzione meccanica della firma (la cosiddetta «firma in facsimile»). Per gli aumenti delle pigioni scalari, invece, non è più necessario alcun modulo, ma sarà sufficiente la notifica scritta. Gli aumenti di pigione motivati da migliorie di valorizzazione possono diventare effettivi nel primo anno a decorrere dalla stipula del contratto soltanto se in quel momento l’inquilino ne era stato informato. Questa misura intende protegge gli inquilini da improvvisi aumenti a poco tempo dalla conclusione del contratto di locazione.
Le modifiche proposte rientrano nel pacchetto di misure che il Consiglio federale ha varato nell’ambito delle discussioni svoltesi a maggio 2013 sulla libera circolazione delle persone e sul mercato degli alloggi. Il messaggio, ora approvato, si basa sui risultati della consultazione del 2014 e sulle raccomandazioni emerse dal dialogo sulla politica degli alloggi intercorso tra Confederazione, Cantoni e città.